La gloriosa storia dell’Unione Sportiva Savoia

I lettori dell’altra rubrica ricorderanno che avevamo trattato la storia del calcio napoletano prima del 1926. Anno in cui il Presidente Ascarelli divenne il primo presidente della Associazione Calcio Napoli. Eppure la squadra meridionale della allora Lega Sud che andò più vicina allo Scudetto fu il Savoia nel 1924.
Lo scudetto, così come lo conosciamo noi, nacque proprio in seguito all’epica finale del 1923/1924 che vide il Savoia affrontare il glorioso Genoa. La squadra ligure si aggiudicò la sua nona competizione e l’anno successivo decise di apporre uno scudetto sulla maglia. Quella scelta, però, non portò bene al Genoa, che da allora non vinse più nessuna competizione nazionale, restando sempre ad un passo dalla stella dei dieci scudetti. La prima squadra italiana a raggiungere la stella fu la Juventus nel 1957/1958, era la Juventus del gallese John Charles e l’argentino Omar Sivori, che poi nel 1965 sarebbe passato a Napoli.
Il primo scudetto recava le insegne della casa reale. Allora l’Italia era ancora una monarchia. Aveva la stessa forma attuale, ma era sormontato dalla corona reale e nella parte parte centrale lo stemma dei Savoia riempiva il bianco della bandiera tricolore nazionale.
Già, proprio della famiglia reale dei Savoia. Ma perché una squadra di calcio nata a Torre Annunziata scelse di chiamarsi Savoia? Esistono diverse versioni. Una collega il nome al tipico incitamento dei soldati italiani: “Avanti Savoia!”. Un’altra, invece, lo considera un semplice omaggio alla casa reale regnante. Una terza versione legherebbe il nome della società al nome del cinematografo dove si riunivano i soci fondatori della società.
La doppia sfida tra Genoa e Savoia è stata raccontata molte volte. Non ci addentreremo troppo nel racconto di quella sfida che guadagnò al Savoia il rispetto della squadra genovese. La finale del campionato italiano si disputava in una finale andata e ritorno tra le vincente della Lega Nord e della Lega Sud. Le finale spesso avevano un risultato scontato.
Purtroppo, la storia dell’Unione Sportiva Savoia calcio, a soli due anni dalla finale scudetto fallirà, e ripartirà nel 1926/1927 della Seconda Divisione. La storia successiva fu segnata da altri fallimenti fino alla promozione per meriti sportivi in Serie B nel 1945/1946. Il Savoia era stato tra le poche squadre nazionali a non aver dismesso la squadra durante il secondo conflitto mondiale. In quell’anno assunse il nome di Ilva Torrese. Fu quello il risultato più alto raggiunto dalla squadra torrese, bissato solo dalla promozione del campionato 1998/1999, quando vinse lo spareggio nel derby con la Juve Stabia per 2 – 0, nei play off per la promozione in Serie B.
Per venire a tempi più recenti, possiamo ricordare la brillante promozione in Serie D del 2011/2012, seguita dalla promozione nella Lega Pro del 2013/2014.
Oggi, l’Associazione Calcio Savoia 1908 disputa il Campionato della Lega Pro nel girone C, dopo aver ottenuto l’ennesima promozione lo scorso anno.
Oltre alla prima squadra c’è anche una grande attenzione e cura per il settore giovanile.
Lo stadio Alfredo Giraud (vicepresidente del Savoia finalista del 1923/1924), sito in Piazzale Gargiulo, è lo stadio attuale del Savoia e conta più di 10.000 posti. Il manto è completamente in erba sintetica.
Attualmente il Presidente onorario è l’architetto Quirico Manca.

Amedeo Gargiulo

Amedeo Gargiulo

Laureato in Lettere Moderne alla Federico II di Napoli nel 1997. Seconda Laurea in Storia all'Alma Mater di Bologna nel 2012. È insegnante di Lingua e Letteratura Italiana nella Scuola secondaria di secondo grado dal 2007. È giornalista pubblicista dal 2017. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo storico: "Κύμη (Cuma)" Azeta Fastpress. Si occupa di due rubriche sulla storia del Calcio: "Tasselli di storia napoletana" per Forzazzurri.net e "SINE QUA NON, siamo qui noi" per 1000CuoriRossoblu. È Presidente della Associazione Culturale Enciclomedia ODV.

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