L’addio di Braglia: «Castellammare come Pisa e Catanzaro…»

BRAGLIACastellammare di Stabia. L’ultima conferenza, quella dei bilanci. Piero Braglia, che domani sera saluterà, con la sfida contro il Carpi, Castellammare e la Juve Stabia, analizza il suo quadriennio, i tanti successi e le amarezze dell’ultima annata, individua gli uomini chiave che sono mancati nei momenti clou della stagione in corso: «Un voto alla mia gestione? Mah, benissimo i primi tre anni, malissimo quest’ultimo. Peccato, mi dispiace, vorrei tornare indietro e poter chiudere diversamente la mia gestione. Ma è andata così, quello che conta, alla fine, sono i rapporti costruiti in questi anni, che la Juve Stabia ci sia ancora nel prossimo campionato. E poi l’averci rimesso la faccia fino alla fine. Quando sono tornato ero già determinato a chiudere, in qualunque modo, questa stagione alla guida della squadra. Sarei potuto andar via in tanti modi, ma non sarebbe stato corretto».

Potesse tornare indietro, nello spogliatoio avrebbe voluto gente come Maury, Danilevicius e Corona?

«Sono tre emblemi di cosa vuol dire essere leader di un gruppo. Hanno sempre fatto sentire la propria voce, senza mai preoccuparsi di mettersi qualcuno contro. Anche quest’anno c’erano dei leader, me se finisci col chiuderti in te stesso, ti escludi dal gruppo, non fai il bene della squadra».

Pavoletti, Zaza, Mbakogu (che giocherà da avversario col Carpi), tanti nomi che da Castellammare hanno spiccato il volo troppo presto senza lasciar traccia, e magari soldi alla Juve Stabia.

«Ognuno ha una storia, ognuno, quando è venuto, aveva tutto da dimostrare. Nella vita, poi, si fanno delle scelte. Io sono sempre stato d’accordo con quelle del club. Che ringrazierò sempre per l’esperienza e l’opportunità».

Castellammare al pari di Pisa e Catanzaro…

«Sono le tre piazze in cui ho vinto, e dove ho trovato le cose e le persone migliori del calcio. Speriamo ce ne possa essere qualche altra un domani».

Al Menti tornerà solo da avversario…

«É la cosa che più mi fa male. Ma è il calcio…»

Cosa pensa del suo pubblico?

«Una tifoseria matura. Da nessun’altra parte avremmo potuto vivere una stagione così con questo atteggiamento. Vanno solo ringraziati e lodati».

fonte:Il Mattino

Fabio Sorrentino

Il Napoli è la mia unica fede

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