L’analisi – Dovevamo suonare e siamo stati suonati!

Gokhan-Inler-napoli“Dovevamo andare per suonare e siamo stati suonati” è la prima frase che viene in mente dopo la disfatta di Bergamo. Un 3-0 che non ammette repliche e che, purtroppo, ha messo in evidenza i consistenti limiti tecnici di alcuni uomini del sodalizio partenopeo. Con la Fiorentina reduce da una sconfitta sul campo del Cagliari l’occasione era ghiotta per allungare il vantaggio sulla diretta inseguitrice, ma la Rafa-band non ha saputo approfittarne, offrendo una delle peggiori prestazioni degli ultimi tempi.

Certo il campo pesante non ha favorito la squadra col maggior tasso tecnico, ma questo aspetto non deve assolutamente giustificare gli orrori visti oggi contro l’Atalanta.

 

Benitez a sorpresa lascia fuori dall’undici titolare Higuain, Hamsik e Jorginho schierando al loro posto Zapata, Pandev e Dzemaili.

L’ex attaccante dell’Estudiantes ha il compito di agire come punto di riferimento dell’attacco giocando di sponda a favore dei compagni. Pandev, invece, secondo il pensiero del tecnico spagnolo dovrebbe girare intorno al colombiano per ricevere palla, ma non sempre (anzi, quasi mai) i due compagni di reparto riescono nel loro intento.

Dal canto suo, la squadra di Colantuono per quasi tutto il primo tempo cerca la profondità con lanci lunghi che il più delle volte terminano in fallo di fondo.

Le migliori giocate dell’Atalanta, però, arrivano dalla fascia sinistra dove Del Grosso e Bonaventura cercano spesso di creare problemi.

I primi 45’ di Atalanta-Napoli non saranno certo ricordati per i più vivaci della storia del calcio e l’assenza di Higuain è pesata come un macigno essendo quest’ultimo un giocatore capace di dare profondità e qualità al gioco della propria squadra.

Ben diverso è stato il secondo tempo che ha visto l’Atalanta andar quasi subito in vantaggio con un gol di Denis. Vero è che l’argentino riesce a segnare  grazie a una papera di Reina che si fa passare la palla sotto il corpo ma, per onestà intellettuale, è giusto sottolineare come il gol sia scaturito da un erroraccio di Dzemaili in fase di impostazione.

La mancanza di un regista di ruolo si fa sentire nel centrocampo del Napoli dovendo spesso e volentieri Albiol, un difensore,  interpretare quel ruolo.

Con l’ingresso in campo di Higuain la spinta del Napoli inizia ad essere sicuramente più incisiva, ma quando tutto sembrava voler prendere una piega diversa, il solito Inler riesce a regalare un assist perfetto a Denis che da solo davanti alla porta non sbaglia portando a due le reti di vantaggio dell’Atalanta.

La sagra dell’errore continua con Fernandez che si fa beffare come un dilettante da Maxi Moralez che mette a segno la terza rete dei bergamaschi.

Certo, gli errori possono capitare anche ai più grandi, ma una squadra che millanta di avere ambizioni da vertice non può commettere in una sola partita errori simili pregiudicando il risultato.

Il fatto che poi gli errori siano arrivati da due centrocampisti e un difensore dimostrano, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, cha erano quelle le zone del campo da puntellare con la massima urgenza in questo mercato di riparazione. Le carenze dei singoli in quei reparti sono tante e mai come oggi si sono palesate  nella loro interezza.

Il 4-2-3-1 è un modulo che richiede calciatori adatti per essere praticato e alcuni dell’attuale rosa sicuramente non sono dei bravi interpreti.

Qualcuno reciti il mea culpa per l’indecoroso spettacolo al quale i tifosi del Napoli sono stati costretti ad assistere oggi contro la modestissima Atalanta.

Dario Catapano