MARIA MAZZA: “Vogliamo giustizia per Ciro!”

maria mazza 4Maria Mazza, nota showgirl, scrive su “NapoliMagazine.Com”: “Siamo stati praticamente bombardati in questi giorni da mille notizie sui fatti accaduti sabato scorso a Roma in occasione della finale di Coppa Italia. Si sono rincorse mille voci divergenti, si sono accusati i più disparati di qualsiavoglia crimine o presunto tale, da tutto ciò la mia sensazione è stata quella di vivere in un paese incivile, razzista, disunito e poco propenso alla verità; ma andiamo per ordine. Intorno alle 17:30 di sabato si divulga la notizia di scontri avvenuti a ridosso dello stadio Olimpico, non si capisce bene di cosa si tratta, si sa solo che un tifoso napoletano è stato colpito al petto da un colpo di arma da fuoco ed è gravisssimo, mentre altri feriti, sempre partenopei, sono feriti ma in modo meno grave. Di lì a poco si percepisce una sorta di omertà da parte di chi invece doveva dare notizie certe e precise, arrivano voci frammentarie tendenti a mascherare l’accaduto come fatto di cronaca, non sportivo. Finalmente la diretta su Rai Uno intorno alle 20:40. La parola giusta è sgomento, incredulità, rabbia. Le immagini che arrivano non sono di certo rassicuranti per chi assiste da casa, sono tutti a bordo campo col capitano azzurro Hamsik parlando, decidendo, ma da casa non si capisce un granchè. I telecronisti non sanno bene se la partita si giocherà o se verrà rimandata; dopo innumerevoli minuti si vede Hamsik recarsi sotto la curva e parlare con i tifosi, più precisamente si vede il capitano parlare con Gennaro De Tommaso, detto Genny ‘a carogna. Il messaggio che arriva a casa è quello di un ultrà che impone le sue idee all’intero mondo calcistico decidendo sulle sorti della partita, così si saprà poi non essere, in quanto De Tommaso semplicemente chiedeva notizie sulle condizioni di Ciro Esposito, il ragazzo colpito dallo sparo nel pomeriggio, affermando che, qualora il ragazzo avesse perso la vita, gli ultrà avrebbero lasciato il campo rinunciando alle coreografie, ai cori, alla partita stessa. Cosa poi avvenuta in quanto lo stesso De Tommaso col suo gruppo, dopo 20 minuti dal fischio d’inizio, si sono recati dal ragazzo in ospedale. Falsa quindi la notizia secondo cui sono stati i tifosi napoletani a dare l’ok per l’inizio della gara. Altra notizia falsa che arriva a casa, prima della diretta, è l’affermazione secondo cui l’accaduto del pomeriggio esula dal mondo del calcio, in quanto fatto di cronaca pura. L’indomani si saprà che accusato di aver sferrato i colpi è Daniele De Santis, ex capo ultrà romanista. Nonostante nei giorni successivi a sabato si siano avute notizie più precise, l’intera nazione continua a parlare di Genny ‘a carogna e della sua maglietta, anzichè del fatto che un ragazzo di 30 anni è stato sparato ed è ancora gravissimo. Tutti hanno urlato allo scandalo per quella maglia, da molti a ragione non condivisa; è stato poi spiegato che non si tratta di una provocazione, ma del pensiero di tante tifoserie italiane che non credono alla colpevolezza di Speziale. Nessuna trattativa del De Tommaso con la Digos per l’ok alla partita, nessuna provocazione per quella maglietta, ma comunque 5 anni di Daspo per lui ed una lettera minatoria a suo danno arrivata nella sede de “Il Mattino” di Napoli. Senza entrare nel merito della persona, ciò che lascia sgomenti è il fatto che faccia più notizia lui, lo voglio ribadire, anzichè la vita appesa ad un filo di Ciro. Per tutto questo è stata organizzata una manifestazione sabato pomeriggio a piazza Dante a Napoli, ma soprattutto perchè i napoletani sono stufi di essere oggetto di scherno da parte dell’Italia intera. Vogliamo giustizia”.

Antimo Panfilo

Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un opera di teatro, che non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca senza applausi…

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