Il Mattino – San Paolo, lunedi partono i lavori. Quattro le priorità: ecco tutti i dettagli

L’edizione odierna del Il Mattino descrive nei dettagli i lavori di ristrutturazione dello Stadio San Paolo

Lunedì partono i lavori del Comune per lo stadio San Paolo, ma manca ancora l’accordo con la Ssc Napoli sulla convenzione per la gestione dell’impianto, firma che ormai non arriva da oltre un anno. Il Napoli – per dirla tutta – gioca con autorizzazioni che arrivano 48 ore prima della partita. Senza convenzione sarà difficile trovare una sinergia solida tra le parti che possa portare a una collaborazione duratura per migliorare e trasformare il San Paolo nello stadio dei sogni. Procediamo con ordine, a iniziare dai lavori. Divisi in due tranche: la prima inizierà appunto lunedì, dopo la gara con il Torino. Riguarderanno la sicurezza con un nuovo impianto antincendio e il decoro, per un importo di 1,4 milioni. Uno stralcio del mutuo da 25 milioni che Palazzo San Giacomo ha contratto con il Credito sportivo.

Sono quattro i cantieri per la vetusta struttura di Fuorigrotta. Si tratta del nuovo impianto antincendio per la sicurezza, del rifacimento della tribuna stampa, il biglietto da visita di Napoli per gli inviati che vengono da tutto il mondo, gli spogliatoi e il tunnel che dagli stessi porterà al campo. Ci dovrà essere per forza di cose un’accelerazione, la scommessa è chiudere i lavori prima del 7 marzo, quando al San Paolo sbarcheranno quelli del Real Madrid nella partita più importante della storia del calcio Napoli, con una città già in fibrillazione. La sostanza è che non si vogliono fare brutte figure con chi è abituato a giocare e a frequentare stadi stellari, ne vale del buon nome di Napoli.

Cento giorni di tempo, tanto ne manca dall’arrivo del Real Madrid, e le priorità – oltre all’impianto antincendio – sono gli spogliatoi e la tribuna stampa. Quando si parla di spogliatoi si intende quelli degli ospiti, mai come per il 7 marzo reali. De Laurentiis sta cercando collaborare con il Comune, nei minimi particolari. Come quello delle vasche di defaticamento che i mostri sacri del Real sono abituati ad avere nel loro impianto, nel mitico Bernabeu. Il patron è rimasto folgorato da quelli visti nello stadio di Lisbona e sta puntando a fare la stessa cosa al San Paolo.

Ben più corposa la seconda tranche di lavori che partiranno al termine del campionato e saranno ultimati prima dell’inizio delle Universiadi: seggiolini nuovi di zecca e a norma che faranno scendere la capienza intorno ai 50mila posti perché sono più grandi, di colore azzurro naturalmente. Poi i bagni ovunque, una messa in sicurezza delle vie di uscita interne ed esterne. E tanto altro. Sono 17 i punti come si legge nella delibera-San Paolo: «Sostituzione della totalità dei sediolini». Poi «sistemazione e impermeabilizzazione delle gradinate», «sistemazione dei piazzali».

In questa direzione vanno gli interventi di «ripristino e messa in sicurezza dei cancelli interni e di intercorsa, delle ringhiere, dei pali dell’illuminazione nonché delle opere in ferro». La «messa in sicurezza delle carpenterie metalliche e delle bullonature», «la messa in sicurezza della copertura esistente con integrazione analoga «laddove è necessario». E questo significa che non ci sarà una nuova copertura, ma quella vecchia rimessa a nuovo con tutti i problemi che provoca alla staticità dei palazzi circostanti l’impianto.

Per i cittadini residenti nei pressi del San Paolo, invece, si provvederà «al contenimento delle emissioni sonore». Presumibilmente saranno installati dei pannelli fonoassorbenti. «Il rifacimento dei bagni esistenti» e soprattutto «la realizzazione di nuovi blocchi bagni». E ancora, saranno ritinteggiate tutte le parti in ferro, rifatti tutti gli uffici interni al San Paolo, abbelliti i blocchi di cemento perché pitturati, verranno rifatti tutti gli impianti di videosorveglianza. E, naturalmente, anche i tornelli beneficeranno di questo «adeguamento funzionale».

Capitolo convenzione. Perché non si firma? Perché il patron De Laurentiis al momento non intende imbarcarsi in una ristrutturazione targata Comune, pur avendo preso abbondantemente visione dei lavori che Palazzo San Giacomo intende fare. Nelle ultime ore – tuttavia – si sono aperti spiragli che potrebbe portare finalmente a una collaborazione stabile che farebbe automaticamente scattare anche la firma sulla convenzione. Il Comune ne propone una ponte fino al termine della prima tranche di lavori poi una più lunga, sui 30 anni. Il Comune spera di ingolosire De Laurentiis con la proposta di esclusività di alcuni spazi come gli uffici, oltre al terreno di gioco e soprattutto proponendo come ha spiegato il numero uno del Coni Giovanni Malagò un San Paolo senza pista di atletica. Spostando la stessa al Collana.

Carmine Gallucci

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One thought on “Il Mattino – San Paolo, lunedi partono i lavori. Quattro le priorità: ecco tutti i dettagli

  1. Ma tutti questi lavori ,ma bastano 25 milioni ? Poi la copertura cosa serve spendere soldi quando provoca danno a tutti i palazzi circostanti ,con i materiali di oggi molto più leggeri perche buttare soldi ,come la pista di atletica,perche non collaborare con De laudeniis con una convezione di 50 anni ?.

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