Napoli-Fiorentina 2-1. Una partita dai ritmi elevatissimi che ha messo in evidenza le buone qualità dei viola confermando anche il fatto che il primato in classifica non è casuale. Ed è proprio questo aspetto che rende ancora più bella la vittoria del Napoli che, grazie ad un secondo tempo delizioso, ha incamerato altri tre punti che fanno fare un ulteriore balzo avanti in classifica.
Il pubblico era quello delle grandi occasioni, più di 50.000, e lo spettacolo offerto dalle due compagini ha fatto esultare non solo i tifosi, ma tutti gli amanti del bel calcio.
Nel primo tempo il pressing asfissiante dei toscani ha messo leggermente in difficoltà il Napoli che non è riuscito ad esprimere al meglio il proprio gioco. Tanti scambi, tanta velocità, ma veramente poche le occasioni create dalle due squadre.
Nel secondo tempo, il Napoli va subito in gol grazie ad un’azione da manuale confezionata dalla ditta Hamsik-Insigne. Per larghi tratti gli azzurri dominano la gara sprecando anche numerose occasioni che potevano portare al raddoppio. Il calcio però ha le sue leggi e, proprio nel momento migliore, arriva il pareggio di Kalinic.
Gli azzurri non si sono persi d’animo e dopo pochi minuti Higuain ha battuto per la seconda volta Tatarusanu.
Come scritto in precedenza, la partita è stata davvero bella ed ha messo in luce tutti i progressi fatti dal Napoli grazie agli insegnamenti di mister Sarri. Una squadra che, all’occorrenza, sa soffrire e nelle difficoltà non ha paura di fare falli tattici a centrocampo per bloccare le ripartenze.
Ma cosa (o chi) ha cambiato veramente il volto alla squadra? Gli attaccanti? No, perché alla fine sono gli stessi fuoriclasse che avevamo la stagione passata.
Chi ha fatto fare il salto di qualità, invece, è stato sicuramente Reina. Il portiere non ha migliorato la squadra solo per le sue indiscutibili doti tecniche, ma per come riesce a gestire e dare sicurezza all’intero reparto arretrato. Non è un caso che Koulibaly ed Albiol siano calciatori totalmente diversi rispetto a quelli ammirati lo scorso anno.
E il centrocampo? Hamsik sta dimostrando di essere un altro giocatore da quando ricopre il nuovo ruolo e Jorginho, da oggetto misterioso, è diventato un elemento imprescindibile in grado di dettare i tempi di gioco all’intera squadra. E Allan? Definirlo il migliore acquisto della serie A non sarebbe un azzardo.
La strada intrapresa è quella giusta, ora bisogna solo dare continuità ai risultati e seguire meticolosamente le indicazioni di Sarri.
Lasciamo da parte i mugugni e i malumori che non hanno nulla a che vedere col calcio giocato e torniamo a fare i tifosi. Torniamo a vestire i panni di quel famoso dodicesimo uomo che faceva tremare le gambe alle squadre blasonate che mettevano piede nel nostro stadio. I successi non li costruiscono solo gli uomini che scendono in campo, ma anche l’ambiente che li circonda.
Dario Catapano
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