Partita Torino -Juventus categoria pulcini finita a botte tra i genitori

Domenica a Borgomanero, nel Novarese. Nel dopopartita la rissa con insulti a sfondo razzista contro un ragazzino di colore. Una mamma presa a calci finisce in ospedale. Il caso denunciato alla Procura di Novara.

Questa è la storia di un derby della categoria Pulcini finito male; anzi, malissimo. I protagonisti della vicenda non sono i giocatori, cioè i bambini di dieci anni che sono scesi in campo, bensì i loro genitori che hanno perso un’occasione d’oro per non fare una figuraccia. Genitori che hanno abdicato, almeno per mezz’ora, al loro ruolo di educatori e che, anzi, hanno scelto di chiudere un brutto pomeriggio con una rissa da saloon che si è svolta nei pressi del parcheggio del campo da gioco. Il tutto a due passi dai loro figli, bambini che sono stati spogliati del loro diritto inalienabile di giocare e di divertirsi, e che invece sono stati catapultati in un pomeriggio di terrore e di stupidità gratuite.

L’episodio è accaduto domenica 8 novembre a Borgomanero, nel corso delle finali del torneo giovanile Junior Cup dedicato alla categoria Pulcini 2005 e organizzato dal Borgomanero Calcio. A vincere la partita sul campo sono i bambini del Torino, una finale che sembra filar via liscia come l’olio, con qualche insulto all’arbitro, mesta abitudine di tutti i campi da calcio, e poco altro. Anzi, quando un bambino della Juve esce dal campo dopo essersi procurato una distorsione al ginocchio, riceve l’applauso di tutti gli spettatori presenti. Ad alzare la tensione, ad un certo punto, è un battibecco fra due genitori schierati su fronti opposti; forse qualche ruggine di vecchia data, probabilmente anche qualche sfottò che coinvolge l’età e il colore della pelle di un bambino in campo. Sembra cosa di poco conto, invece sarà la miccia per uno scontro finito in rissa con tanto di ambulanza, di ricovero in ospedale e di denuncia presentata alla Procura della Repubblica di Novara.

Al termine della partita, quando i genitori si dirigono verso il bar del campo sportivo, gli animi si accendono di nuovo: un papà bianconero avvicina i genitori di un bimbo di colore del Torino, la risposta è a tono e alla fine basta poco per surriscaldare gli animi. Volano parole grosse, poi in un attimo si passa alle vie di fatto, i primi schiaffi e spintoni, conditi da parolacce e insulti anche dall’acre sapore razzista. “Quando vedo mio marito preso a calci mi butto in mezzo nel tentativo di dividerli, invece cado anch’io e vengo colpita a calci sulla testa e su tutto il corpo” riporterà la denuncia presentata da una mamma granata. Il fatto poi che ad affrontarsi in campo ci siano Juve e Toro amplifica la portata della notizia, visto che quello che è accaduto a Borgomanero è purtroppo ormai una avvilente prassi più frequente di quanto s’immagini sui campi della provincia italiana.

Un fenomeno così diffuso che induce sempre più istruttori di settore giovanile (non soltanto nel calcio) a far girare nel chiuso degli spogliatoi la vecchia battuta secondo cui la “squadra ideale sarebbe quella composta solo da orfani”.

Intanto sia Juventus sia Torino stanno “collaborando fattivamente” alle indagini, affidate ai carabinieri di Novara. Il club bianconero e quello granata hanno subito preso le distanze dai suoi tifosi coinvolti.

Fonte:Repubblica

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Antimo Panfilo

Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un opera di teatro, che non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca senza applausi…

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