Pierpaolo Marino dà fiato alle trombe: “Polemiche? Il vero problema è De Laurentiis nemmeno con me si è comportato bene. Vi spiego perchè Higuain e Sarri sono andati via! E sul mio addio…”

Pierpaolo Marino, ex direttore generale del Napoli e dell’Atalanta, è intervenuto in diretta a “ Un Calcio alla Radio”, su Radio CRC TARGATO ITALIA  ecco quanto ha dichiarato:

“Napoli-Cittadella fu un emozione straordinaria. Ci furono 52 mila paganti. Sembrava di rivivere i tempi dello scudetto. Dai 52 mila dell’epoca allo stadio semi vuoto oggi contro la Fiorentina? Io vivo ad Udine e so delle varie polemiche. La situazione è stata gestita male. Il problema è De Laurentiis, che nemmeno con me si è comportato bene, pur essendo intelligentissimo, mette dei limiti di autonomia, quando sa di aver appreso da te tutto quello che poteva. Ti usa come la carta assorbente. Da lì in poi decide di scaricarti perché diventi un personaggio ingombrante come è accaduto con Sarri e Higuain. Lui vorrebbe demolire tutto il passato. Io per fargli recuperare l’SSC Napoli come sigla ho dovuto fare una battaglia e minacciai addirittura di andare via. Milito, Lewandoski e Modric? Andai a vedere una partita a Zagabria tra la Dinamo Zagabria e L’Hajduck Spalato, accompagnato da un intermediario, l’avvocato Sorrentino. Mi accorsi subito del furetto Modric, che giocò da ala in quella partita. Dissi a Sorrentino che mi piacque molto e volli fare un’offerta stesso la sera. Telefonai a De Laurentiis e mi feci autorizzare ad arrivare fino ad 8 milioni. La sera andammo a cena, ma non trovammo formule per tesserarlo con la garanzia che potesse poi potesse tesserarsi se il Napoli fosse andato in serie A . In B c’erano società come Bologna, Genoa e Juventus. Temevamo di perdere quei milioni siccome non potevamo prendere extracomunitari. Alla fine la promozione arrivò, ma all’inizio del campionato era lecito dubitare. Per quanto riguarda Lewandoski mentre eravamo in ritiro in Austria andai a vedere un ‘amichevole, lì vicino. Il suo club dell’epoca non ce lo volle vendere. Volevano venderlo in Germania. Milito me lo fece perdere un giornalista napoletano. Io andai a cena con gli intermediari di Milito ai tempi del Saragozza. Il presidente me lo avrebbe venduto a 10 milioni. Andammo a cena a Milano. La sfortuna fu che un cameriere in contatto con un giornalista napoletano, che si chiama Ciro, gli diede lo scoop. La notizia andò sul giornale e scatenò Enrico Preziosi, che è stato sempre un po’ geloso del Napoli. Appena seppe questa notizia, contando sul fatto che conosceva già il giocatore prima di retrocedere in C, contattò l’entourage e lo convinse a venire a Genova. Alla fine prendemmo Denis.”.