Prandelli: “Rossi e Cassano? Ora vi spiego…”

PRANDELLI 0001“Ho convocato Giuseppe Rossi perché quattro mesi e mezzo fa, prima dell’infortunio, era capocannoniere della Serie A e lo è rimasto qualche settimana ancora dopo essersi fatto male, segno che stava compiendo qualcosa di straordinario. La sua chiamata è un messaggio per tutti: se uno vuole una cosa e lotta e fa fatica per quella cosa, merita una chance. Un po’ quello che fece Lippi con Totti nel 2006. Rossi è un campione anche di comportamento, il che non significa che sarà di sicuro fra i 23”. E’ quanto ha dichiarato Cesare Prandelli in visita a La Gazzetta dello Sport.

“Cassano? Quando un giocatore riesce a riproporsi in modo positivo e a rimettersi in gioco è come se cancellasse tutte le negatività – ha continuato il Ct Azzurro nell’intervista pubblicata sulla “roesea” oggi in edicola e su Gazzetta.it – I numeri sono numeri: al di là del suo orgoglio e delle sue motivazioni, in fase realizzativa e a livello di ultimo passaggio Cassano è stato qualche metro più avanti rispetto agli altri. Può darsi che possa ancora giocare sul centrosinistra, ma da finto nove mi piace molto: anche assieme a Balotelli. Donadoni è stato bravo a costruirgli questo ruolo. Già due anni fa gliel’avevamo chiesto in Nazionale, ma allora lui era perplesso. Cassano o Rossi? Nessuno è legato a nessuno: ora avremo dieci giorni di lavoro fisico dai quali mi aspetto risposte anche scientifiche, senza dovermi basare solo sulle sensazioni. Potrebbero venire anche tutti e due: non escludo nulla”.

Prandelli si è soffermato anche sulla possibilità che l’Italia giochi con tre difensori: “Un anno fa in Confederations Cup abbiamo cambiato spesso il gioco e spiazzato un po’ tutti. Poter cambiare diventa una risorsa, per questo lavoreremo su tre moduli: il 4-3-1-2, il 4-5-1 e il 3-5-2. Più difficile pensare al 4-3-3. La difesa a tre? Non è una scelta retrograda, diventa troppo rinunciataria se la fai con tre centrali puri e terzini difensivi più che esterni. Ma se gli esterni di centrocampo sono offensivi e uno dei centrali è un difensore particolare perché sa giocare la palla, come faceva Scala al Parma, perché no? Poi se giochi contro una punta sola, la difesa a tre diventa per forza a quattro”.

Fonte: Vivoazzurri

Carmine Gallucci

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