Questo Napoli, un pugile indomito

Era il 6 novembre dello scorso anno. La sconfitta umiliante a Berna contro i mediocri svizzeri, la rabbia dei tifosi, lo sconforto dei calciatori e di un Benitez che vedeva sgretolare le sue certezze. Forse il punto più basso raggiunto in questa stagione dagli azzurri. Ma gli schiaffi servono, purtroppo. In altre occasioni, in Campionato, il Napoli ha subito l’onta di una tremenda sconfitta: Milan, Juventus e, recentemente, Palermo. Ma i partenopei hanno sempre dimostrato di rialzarsi come quel pugile che non si arrende e riprende a sferrare pugni su pugni con la voglia solo di vincere. Anche rischiando di prenderle, ma lottando sempre.

Dopo lo Young Boys, infatti, la compagine azzurra ha proseguito il cammino in Europa League e, da quel 6 novembre, ha inanellato una serie di 4 vittorie ed un pareggio senza mai più subire una rete: un risultato strabiliante visto l’atavico problema difensivo partenopeo e la scarsa considerazione che si aveva in campo internazionale del calcio italiano. Nulla di più falso. Oggi l’Italia avanza con sei squadre cercando di risalire la china per meritarsi nuovamente i tre posti Champions che valgono prestigio e introiti per i club che li raggiungono. E il Napoli, con il più internazionale degli allenatori, può e deve essere una protagonista di questa cavalcata europea alla volta di Varsavia, per convincere Rafa che il progetto non si è esaurito e che la città di Napoli può tornare ad essere, oltre all’arte, alla cultura, alla cucina, la capitale europea anche del calcio.

Massimo Avino

Questo Napoli, un pugile indomito

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"La prossima volta voglio nascere a Napoli ed essere napoletano a tutti gli effetti" (Lucio Dalla)

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