Qui Milan – Fiducia a Giampaolo ma c’è già chi è pronto a subentrare

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Dopo sei giornate di Serie A sono già tre le panchine a rischio. Situazione pesantissima a Genova e nella Milano nerazzurra.

Panchine Serie A – Sampdoria, Genoa e Milan nelle figure di Di Francesco, Andreazzoli e Giampaolo stanno attraversando un periodo particolarmente brillante tanto da far pensare a degli esoneri. Il banco di prova per i blucerchiati sarà il Verona, secondo Tuttosport è pronto Iachini. Il quotidiano La Repubblica analizza nello specifico la situazione in casa Milan.

Fiducia… Ma…

“Le perplessità sono sempre più numerose, ma il Milan decide di proseguire con Giampaoloin panchina almeno fino alla partita di sabato con il Genoa a Marassi. Non basta la rovinosa sconfitta casalinga con la Fiorentina a spingere proprietà e club a un avvicendamento dopo il peggior avvio di campionato della squadra rossonera dopo 81 anni. Le parole di Maldini a sostegno dell’allenatore sono ovviamente condivise dal resto della dirigenza. Anche Ivan Gazidis è dello stesso avviso. E a monte la pensa allo stesso modo il Fondo Elliott che si affida alle scelte di un gruppo dirigenziale ritenuto all’altezza del compito.”

 Rudi Garcia in pole

“Resta sullo sfondo il nome di Rudi Garcia che al momento sembra il principale candidato a un’eventuale successione. Più defilati Spalletti e Ranieri. L’allenatore romano, questa mattina parlando a Radio Rai, ha avuto parole di conforto per Giampaolo: “Lo stimo tantissimo e  mi auguro riesca a trovare le situazioni idonee per il Milan”. Nonostante la conferma di Giampaolo, i motivi di preoccupazione sono tanti. Meglio evitare ogni esposizione. Non a caso è stata annullata la presenza di Giampaolo a un evento previsto per oggi pomeriggio nell’ambito della kermesse Milano Calcio City: un dibattito con il maestro Galeone e Allegri, compagno di studi all’università calcistica dell’ex tecnico del Pescara. Meglio evitare dopo una prestazione così disastrosa.”

 Cancellati i progressi

“Il club è preoccupata in particolare da un elemento: la scomparsa dei miglioramenti evidenziati nel primo tempo di Torino. Con i granata era arrivata una sconfitta, ma all’interno di una prestazione con alcuni tratti convincenti. Contro la Fiorentina tutto questo è evaporato in pochi giorni. Nell’ambito di un processo nel quale vengono monitorati i progressi sul piano del gioco – la caratteristica principale di Giampaolo, quella per la quale è stato scelto – questo passo indietro moltiplica gli effetti negativi. Il ko con i viola inoltre ha evidenziato un aspetto tattico sul quale erano già state fatte riflessione all’interno del club rossonero: il gioco di Giampaolo tende a privilegiare il binario centrale del campo in un momento calcistico nel quale le grandi squadre cercano di occupare tutta l’ampiezza del prato. Ieri sera se ne è avuta una conferma (nonostante il passaggio al 4-3-3): Montella è riuscito a paralizzare i tre centrocampisti rossonero con un pressing feroce, mai aggirato dai rossoneri con percorsi alternativi. Ma questo è solo uno dei tanti problemi analizzati tra Milanello e Casa Milan.”

 Disorientamento generale

“Giampaolo resta anche perché tutti sono consapevoli del fatto che non può essere il colpevole sul quale scaricare tutto. Proprietà e club hanno puntato su giocatori giovani da valorizzare. Il monte-ingaggi è stato contenuto. Sono tutte premesse di un processo di crescita non immediato. E non può essere sottovalutato il continuo succedersi di modifiche nell’organigramma societario. Cambi che inevitabilmente rendono accidentati i percorsi decisionali. Tante teste, tante consultazioni, tempi che si allungano e sintonie non sempre perfette. La serata nera con la Fiorentina è la fotografia finale di una serie di negativi su una pellicola piena di ombre.”

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Mario Scala

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