Rafael è pronto per essere il “Muro Azzurro” del futuro

RAFAEL 0055Rafael Cabral Barbosa, per chi non se lo ricordasse, è considerato uno dei possibili migliori n°1 al mondo del futuro, ma per convincere Napoli ce n’è voluta di strada: l’iniziale entusiasmo per ‘A Muralha Santista’, la Muraglia del Santos, la squadra di Neymar, Alex Sandro, Ganso e Felipe Anderson che nel 2011 vince la Copa Libertadores proprio con Rafael a difendere la porta dei carioca, si è via via spento per la presenza di Pepe Reina che gli lascia solo pochi scampoli da giocare. Ma non nel cuore e nella testa del brasiliano che si confrontava quotidianamente con lo spagnolo e con il suo preparatore azzurro Xavi Valero, cercando di apprendere i metodi migliori d’allenamento e cercando di capire meglio il calcio europeo. L’idea della società è stata rispettata: un anno di apprendistato e poi il lancio da portiere titolare del futuro.

Ma la strada, maledetto destino, si fece in salita: a Swansea quella maledetta uscita che gli è costata un ginocchio e nei mesi successivi la riabilitazione tra dubbi e incertezze e l’ombra gravosa di Pepe Reina che nel primo anno servì da scudo, nel secondo invece diventa un peso insostenibile, come nella notte del San Mames, dove diviene facile bersaglio, anche se ingiustamente, delle critiche. Tra i pali Rafael sembra ritrovare lentamente se stesso, il problema sono le uscite dove rivive costantemente la scena dell’infortunio ed in un ruolo in cui non c’è tanto margine di errore, in cui la testa e il carattere contano più di tutto il resto, molti invocano Andujar come se fosse la panacea di tutti i mali. E diciamoci la verità: molti di questi erano già pronti a beccarlo per il gol subito da Tevez dopo cinque minuti con la palla che gli passa appena sotto le gambe, dimenticando, anche malignamente, il mega disastro del terzetto LopezAlbiolKoulibaly.

Invece questa volta il destino, a Doha, aveva riservato un premio per gli sforzi a Rafael: evita la goleada a Tevez e, dagli 11 metri, si rende protagonista con quel muoversi lungo tutta la linea di porta che innervosice l’Apache, che colpisce il palo, ma poi, dopo l’agevole intervento su Chiellini, con la mano di richiamo arriva a prendere la conclusione di Padoin e regala la Supercoppa italiana al Napoli. Rafael si è preso il Napoli, è diventato grande.

Non è più il giovane portiere brasiliano che somiglia a Taffarel, non è più ‘Muralha Santista’, Rafael è pronto per essere il Muro Azzurro del futuro.

Foss’a Maronn…

 

Fonte: Calcissimo.com