Giovanni Scotto scrive su Dries Mertens sulle pagine dell’edizione odierna de Il Roma
Rieccolo. Il ritorno di “MaraMertens”. Sì, quello che segnò un gol senza spiegazioni al San Paolo contro il Torino. Quello che ne fece altrettanto incredibile in casa della Lazio. E quello che mercoledì sera a Marassi ha sorpreso tutto lo stadio con un controllo e un tiro sotto la traversa mai visti prima. Tutto in un secondo. E prima un calcio di punizione da favola. E solo la “burocrazia” della Lega gli ha negato la tripletta, perché la terza rete è stata assegnata come autogol di Zukanovic. Poco male, perché il ritorno al gol di Mertens è stato da applausi. Non importa del terzo gol, sono bastate le due prodezze per sconvolgere l’Italia e impressionare l’Europa. Le trasmissioni sportive, anche ieri, hanno fatto vedere e rivedere i suoi gol al Genoa, in particolare il secondo.
“POOL” DI ESPERTI hanno provato a spiegare quel controllo incredibile, di suola, e quel tiro così potente da posizione difficile, col portiere schierato davanti. E la super prestazione di Mertens ha fatto parlare anche all’estero: ovviamente in Belgio, dove questo Dries centravanti è diventato un caso, ma anche in Inghilterra, in Francia e in Germania. Ci sono stati servizi dedicati al folletto azzurro, con qualche emittente straniera che ha messo in evidenza come l’attaccante del Napoli ha segnato più di Higuaìn nella famosa stagione dei record, quella dei 36 gol personali in Serie A.
MERTENS COME HIGUAÌN, anzi meglio. Perché il Pipita prodezze simili non è riuscito a farle. È Dries che incanta, che mette in difficoltà i commentatori, che provavano a mettere sullo stesso piano i pur bei gol di Dybala su punizione e di Bernardeschi. Ma i tecnici e gli ex calciatori hanno sottolineato che la seconda rete del belga è davvero fenomenale, persino inspiegabile sotto certi punti di vista.
UN MOMENTO di forma ritrovato, una brillantezza che sembrava perduta. Mertens, in effetti, si era un po’ fermato. Il rigore sbagliato con il Manchester City, e qualche partita a secco. C’era chi parlava di un appannamento, di mancanza di brillantezza. Chi invece ha sentenziato che Mertens era stanco. E perfino c’era chi professava una panchina strategica per l’attaccante, dando spazio a Ounas prima punta. Soluzione questa che Sarri non ha fatto vedere nemmeno in allenamento. E invece Mertens ha dimostrato che non è affatto stanco. Forse sì, un pò di brillantezza si era persa, ma questa si recupera giocando, segnando e divertendosi. Non si tocca Mertens, pronto a giocare domenica col Sassuolo e ovviamente mercoledì in Champions col Manchester City. In classifica cannonieri è a nove gol: la doppia cifra a un passo quando il mese di novembre deve ancora cominciare. Davanti a lui c’è chi sta facendo benissimo, vedi Icardi e Immobile, ad esempio. Mertens sa che sarà una bella lotta, ma crede a questo titolo di capocannoniere, e soprattutto crede che questo possa essere l’anno buono. Con i suoi gol, naturalmente. E quel record di Higuaìn… che sfizio sarebbe batterlo. Chissà: per uno che sa far magie nulla è impossibile.