Scopriamo il migliore e il peggiore azzurro del 2014

NAPOLI SUPERCOPPA 8855Si conclude un anno che, diciamoci la verità, portava in sé il desiderio di vedere un tricolore stampato sulle maglie azzurre. Di certo lo scudetto è il trofeo più ambito e desiderato da tutti i tifosi, ma il 2014 ha addirittura cucito sulle casacche del Napoli ben due tricolori, quello circolare della Coppa Italia e quello argentato della Supercoppa d’Italia, trofei di cui si deve comunque andar fieri sopratutto perché sono stati conquistati battendo formazioni come Roma e Fiorentina per la coppa di Lega e, addirittura, l’eterna ed odiata rivale Juventus per la Supercoppa.

Napoli vs UdineseTOP – Cinque nomination per l’ambito ruolo di top player azzurro del 2014. Per la prima parte dell’anno solare una menzione va all’ex numero 1, Pepe Reina, che ha brillantemente difeso la porta azzurra arrivando fino alla Coppa Italia sollevata a maggio all’Olimpico. Primi sei mesi spumeggianti anche per Dries Mertens, che con gol e funambolismi ha convinto il ct belga, Marc Wilmots, a portarlo in Brasile. Senza Mondiali ma con un inizio di stagione 2014/15 pirotecnico, anche Josè Maria Callejon, con otto reti, ha disputato un 2014 ad alti livelli e conquistando ad ottobre la prima emozionante presenza con la maglia delle furie rosse. Se ci fosse un premio speciale, questo andrebbe sicuramente a Lorenzo Insigne: nell’anno appena concluso, il frattese ha dimostrato una continua e costante maturazione calcistica che, prima del maledetto infortunio di Firenze, gli aveva valso un viaggio estivo in Brasile e soprattutto le chiavi del gioco partenopeo consegnategli direttamente da Rafa Benitez. L’ultimo nome è quello del top 2014: Gonzalo Higuaìn è stato in tutto l’anno solare, il calciatore azzurro che ha offerto la migliore costanza nel rendimento, nel sacrificio e nella voglia di far vincere la squadra. Spesso il suo nervosismo è stato travisato ma la sua grinta e il modo viscerale con cui affronta ogni gara lo rendono il simbolo di questo Napoli che mai come in questo 2014 ha segnato tante reti (ben 101); le sue giocate, i suoi assist, i suoi gol sono delizia per palati sopraffini e, anche a chilometri di distanza, le due reti di Doha hanno scatenato la fantasia dei tifosi che vedono proprio nel Pipita l’uomo simbolo che riporti gli azzurri alla vetta del calcio italiano.

FLOP – Anche qui sono cinque i nomi fra cui individuare il peggiore azzurro del 2014. Le condizioni fisiche sicuramente pesano molto ma l’errore commesso nel posticipare un intervento chirurgico pur di giocare i Mondiali, hanno riconsegnato al Napoli un Juan Camilo Zuniga da rottamare e poco valgono i buoni propositi di rientro del colombiano: in quest’anno la sua assenza ha pesato troppo e tolto preziosi punti agli azzurri. Sebbene le aspettative fossero in crescita, anche l’annata di Adriano Buss Henrique è stata a fasi alterne come anch0000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000aHamsik1e il suo impiego in campo: troppo incostante il difensore brasiliano per rappresentare una valida alternativa per Benitez ed infatti per lunghi tratti va nel dimenticatoio della panchina. Aspettative ben maggiori e molto disattese hanno accompagnato il 2014 di Jorginho Frello, giunto a Napoli con la suggestione che fosse il nuovo Ciccio Romano e che desse agli azzurri quella spinta decisiva per salire la china della classifica, la superficialità nel giocare nella coppia mediana lo ha equiparato al suo scadente omologo Dzemaili (costretto a cambiar aria per poter trovare continuità di presenze): l’italiano nato a Imbituba dovrà macinare tanta strada per trovare la sua dimensione in questa squadra. L’anno chiusosi alla mezzanotte di ieri è certamente quello fra i più disastrosi per la difesa partenopea ed il suo uomo immagine, Raul Albiol, né è sicuramente il principale caprio espiatorio anche perché le sue amnesie difensive hanno privato il Napoli alla partecipazione della Champions e disseminato lungo tutti i dodici mesi punti fondamentali per il campionato. Per le qualità tecniche inespresse e per il totale senso di smarrimento che vive ad ogni gara, Marek Hamsik, resta il giocatore azzurro il cui scarso rendimento è stato più assordante dei botti di capodanno. Allo slovacco si deve riconoscere l’attaccamento e la voglia di fare bene ma la strada intrapresa è ancora quella sbagliata e, in questo labirinto di equivocità tattiche, solo lui può ritrovare il bandolo della matassa che gli indichi l’uscita, così come sperano tutti i tifosi che vedono in lui la Bandiera e si augurano per il 2015 che torni finalmente il “Marekiaro” che tutti abbiamo imparato a conoscere.

Buon 2015 azzurro a tutti!

Massimo Avino

"La prossima volta voglio nascere a Napoli ed essere napoletano a tutti gli effetti" (Lucio Dalla)

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