TATTICAMENTE PARLANDO: La consapevolezza di essere più forti

udinese napoli

La prima partita dell’ennesimo tour de force della stagione ha visto il Napoli impegnato sul campo dell’Udinese. Gran parte degli azzurri erano in giro per il mondo con le loro nazionali fino a mercoledì pertanto le insidie non mancavano. Se però vuoi competere ai massimi livelli sai che queste sono le partite da vincere assolutamente.

Carlo Ancelotti ha schierato una squadra votata all’attacco mettendo subito in chiaro l’intenzione di aggredire l’avversario dal primo minuto. Al posto del 4-4-2 visto negli ultimi impegni il Napoli era schierato con un 4-2-3-1 più offensivo. La scelta di questo modulo è stata forse una conseguenza dello schieramento dei friulani. I padroni di casa erano disposti in un 4-5-1 che non lasciava alcun dubbio sulle intenzioni di difendere lo 0-0. Considerata l’assenza di Lorenzo Insigne i quattro uomini dell’attacco azzurro erano Callejon, Verdi e Mertens dietro alla punta centrale Milik.

Sin dalle prime battute il Napoli ha preso le redini del gioco riversandosi nella metà campo dell’Udinese. Alla prima azione però Verdi ha avuto un problema muscolare che ha costretto il mister ad effettuare un cambio immediato sostituendolo con Fabian Ruiz. Non cambiava l’assetto ne l’intensità del gioco da parte degli uomini di Ancelotti che attaccavano sempre in massa. La difesa del Napoli si disponeva quasi sulla linea di centrocampo in modo da schiacciare i friulani nella loro metà campo. Dal canto suo l’Udinese aveva un’impostazione molto difensiva, votata all’occupazione degli spazi, con il chiaro intento di fare una partita di contenimento nella speranza di riuscire a colpire in contropiede grazie alla velocità di Kevin Lasagna.

Proprio l’atteggiamento ultra difensivista dell’Udinese e il pressing alto attuato dal Napoli sin dal primo minuto dell’incontro hanno prodotto l’azione del primo gol azzurro. Infatti al quattordicesimo minuto, grazie all’occupazione della metà campo da parte degli attaccanti e centrocampisti del Napoli, Fabian Ruiz ha recuperato palla al limite dell’area avversaria ed ha insaccato con uno splendido tiro a giro alla Insigne, centrando l’angolino alto.

Una volta passata in vantaggio la squadra di Ancelotti non ha cambiato atteggiamento. Ha continuato a produrre gioco e a pressare alto senza lasciare sbocchi ai friulani che hanno creato la prima vera occasione da gol solo alla fine del primo tempo. Lasagna, approfittando di un disimpegno errato della difesa, si è involato verso la porta difesa da Karnezis. Per fortuna il tiro non è stato abbastanza angolato e l’estremo difensore del Napoli è riuscito a neutralizzare la minaccia in due tempi. Da quel momento gli azzurri hanno sofferto un pochino il tentativo di rimettere la gara in parità da parte dei padroni di casa senza però concedere molto agli avversari.

Il secondo tempo ha visto un’Udinese più volitiva, scesa in campo col chiaro intento di provare subito la rimonta. I primi quindici – venti minuti della ripresa sono stati più equilibrati con i friulani che hanno prodotto il massimo sforzo. Ancelotti ha abbassato di qualche metro la linea difensiva consapevole che la spinta della squadra di casa si sarebbe presto esaurita per lo sforzo eccessivo di quei minuti. Al 74° minuto decideva di buttare nella mischia Marek Hamsik per sfruttare le sue geometrie ed abbassare i ritmi della contesa. Il Napoli riprendeva il pallino del gioco e la gestione del centrocampo. Conseguenza naturale è stata l’azione che ha portato al calcio di rigore realizzato da Mertens che ha di fatto chiuso la partita. C’è stato giusto il tempo di schierare Rog e vederlo realizzare dopo 41 secondi dall’ingresso in campo il gol del definitivo 0-3.

Anche stavolta Ancelotti ha letto bene ogni fase della partita conducendo la sua squadra ad una vittoria importante per la classifica e per il morale in vista di due sfide decisive.

Lorenzo Traettino