Torna la tensione tra comune e calcio Napoli per la questione San Paolo

Un nuovo incontro per il futuro dello stadio San Paolo. Venerdì, 12 giugno, il Napoli e il Comune si ritroveranno a Palazzo San Giacomo per un altro appuntamento decisivo: summit tecnico, cui parteciperanno pure i rispettivi legali, per stabilire come andare avanti nella procedura di ristrutturazione dell’impianto di Fuorigrotta.

Ma non si tratterà di una semplice formalità. Alcuni angoli vanno ancora smussati, in caso contrario la temperatura dei rapporti, che ultimamente non ha fatto registrare particolari scossoni, potrebbe tornare alta. Per la società azzurra il punto dolente è rappresentato sempre dai due concerti voluti fortemente dall’amministrazione comunale, quelli di Vasco Rossi e Jovanotti, in programma rispettivamente il 3 e il 26 luglio, che il presidente De Laurentiis non ha affatto gradito considerando la vicinanza, almeno per quanto riguarda l’ultimo, con l’inizio della stagione (la serie A parte il 23 agosto). Colpa di garanzie mai arrivate. La preoccupazione principale del patron azzurro è il manto erboso, rizollato totalmente due anni fa e diventato tra i migliori d’Italia. I posti prato sono stati tutti venduti, nonostante le rassicurazioni avute addirittura a gennaio, e dunque la preoccupazione è forte.

Le ulteriori garanzie richieste dal Napoli non sono state esaudite, ovvero la prenotazione di un prato alternativo ma soprattutto la verifica del materiale utilizzato per i palchi. Un precedente, tra l’altro, non è incoraggiante. Le informazioni provenienti dal San Nicola di Bari, dove il Blasco si è esibito domenica e lunedì, non sono positive. Le pedane utilizzate per limitare i danni sul rettangolo di gioco non hanno dato gli effetti sperati, quindi il Napoli resta preoccupato su quanto potrà accadere perché rischia di trovarsi con una brutta grana da risolvere a poco meno di un mese dall’avvio della serie A. Le rassicurazioni del Comune, evidentemente, non bastano a De Laurentiis che avrebbe gradito una scelta condivisa considerando che è pronto ad investire per cambiare volto al San Paolo, lontano dagli standard degli impianti europei più all’avanguardia. Il progetto è stato presentato la settimana scorsa, ma non è stato depositato.

Ecco

perché da Palazzo San Giacomo, vogliono vederci chiaro soprattutto sui tempi di realizzazione della ristrutturazione che resta una priorità considerando le attuali condizioni dello stadio nonostante la deroga ricevuta dall’Uefa (e per questo non sarà necessario sostituire i sediolini entro l’estate). Il Napoli, dal canto suo, è tranquillo e non condivide l’allarmismo perché ha rispettato l’iter condiviso nel corso degli ultimi mesi

Fonte: Repubblica.it

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