Un giovane arbitro fischia un rigore al 94′ e viene aggredito, è successo a…

Storie che ogni anno (purtroppo) si ripetono. Siano lodate le categorie inferiori per la possibilità che offrono a chi non può ambire ai professionisti di dilettarsi nel gioco del pallone. Siano biasimate invece per gli episodi raccapriccianti che ogni anno coinvolgono alcuni elementi, che meriterebbe di non giocare a questo splendido sport. Noi siamo abituati a parlare di giovani calciatori, ma stavolta parliamo di un giovane arbitro, Mattia Solito, che si è ritrovato a dirigere una partita di Terza Categoria tra Roccastrada e Montemerano. Il campo è quello di Roccastrada, cittadina in provincia di Grosseto con meno di diecimila anime. La posta in palio è alta relativamente alla categoria, ma diventa insignificante se si guarda a cosa accade negli ultimi minuti.

Sullo 0-0, al 94’ Mattia Solito fischia un fallo contro i padroni di casa e un giocatore perde la testa: insulta pesantemente il diciassettenne direttore di gara, che, ancora prima di riuscire a estrarre il cartellino rosso, viene colpito al volto da un pugno. Mattia perde i sensi per alcuni secondi, ma quando rinviene ha ancora la freddezza di portare a termine il suo dovere. Sospende la partita e si precipita all’ospedale di Grosseto, dove gli viene diagnosticato un lieve trauma commotivo, con ricovero immediato per alterazione degli enzimi al cuore. La mattina seguente lascia la struttura con dieci giorni di prognosi. Mattia era in campo perché condivideva gli stessi valori e la stessa passione dei giocatori che arbitrava, eccetto forse lo sconsiderato che lo ha colpito. Alla fine quello che è accaduto è stato questo, un uomo di oltre trent’anni ha colpito un ragazzo di diciassette, che poteva essere benissimo suo figlio. Non ci sono scuse, non c’è colore della maglia che tenga in piedi una qualsiasi giustificazione. C’è solo il disgusto per l’ennesima vicenda riprovevole di un calcio squallido e che a volte può fare paura. Lo riportano i colleghi di mondoprimavera.it

Foto: Bruno Fontanarosa

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