Continua il nostro excursus sull’andamento delle giovanili del Napoli. Oggi guardiamo la situazione degli Allievi Lega Pro.
Iniziare una nuova avventura non è mai semplice in tutti i campi e settori, diventa tutto più difficile se di fronte ti trovi un mondo di “squali” pronti a tutto per emergere. Così il Napoli per la prima volta quest’anno ha deciso di partecipare al campionato Allievi Lega Pro con un nutrito numero di giovani ragazzi di belle speranze prevalentemente classe duemila per gestire in maniera graduale il passaggio dalla categoria Giovanissimi agli Allievi Nazionali A-B. Era così inevitabile e sicuramente già messo in preventivo di poter trovare diverse difficoltà di adattamento a un campionato in cui gli avversari, quasi sempre più grandi di un anno, sono pronti ad “affilare i coltelli” (clicca qui per articolo).
LA ROSA
La panchina è stata affidata a Vincenzo Marino, allenatore che l’anno scorso ha portato la ASD Vincenzo Riccio alle semifinali nella categoria Allievi Regionali Fascia B e che vanta un trascorso da calciatore nel Napoli sia in Primavera vincendo l’unico scudetto della storia partenopea nel 1978-79, che in prima squadra. Tra i ragazzi che si sono messi in mostra in questo girone d’andata sicuramente vogliamo ricordare il difensore Alberto Senese, cresciuto nella scuola calcio ASD Real Casarea e acquistato dal Napoli nel 2014 assieme al portiere Antonio Maisto e il centrocampista Salvatore Micillo oltre a Nicola Gaeta, che ora gioca tra gli Allievi A-B. Quest’anno alla rosa è stato aggregato anche Vincenzo Di Dato, esterno d’attacco nativo di Torre del Greco paragonato sia per caratteristiche tecniche che per somiglianza fisica addirittura a Wayne Rooney, cresciuto nelle giovanili dello Spezia e già nel giro della Nazionale Under 15 di Rocca, mentre nella zona nevralgica del campo si è fatto notare Antonio Illuminato, centrocampista prelevato due stagioni fa dal Capua per rinforzare la categoria dei Giovanissimi con cui segnerà anche due reti. In attacco il giocatore più interessante è Ciro Palmieri, attaccante di Capodimonte cresciuto nella scuola calcio Mariano Keller, una vera e propria “fucina” di talenti, che nel 2013 ha partecipato anche a uno stage a Londra col Chelsea e su cui aveva posato gli occhi in Italia il Parma prima del fallimento.
IL PERCORSO
La squadra durante la preparazione estiva aveva dato la sensazione di poter essere competitiva ad alti livelli, arrivando a sconfiggere in amichevole in modo netto addirittura gli Allievi dell’ Ischia, seconda forza del girone dietro la Juve Stabia. Purtroppo la classifica inizialmente lascia troppo spazio alle illusioni con gli azzurrini che dopo una sconfitta all’esordio col Lecce racimolano quattro punti consecutivi con la vittoria di Monopoli firmata da Velotti (clicca qui per articolo) e il pareggio interno contro la Juve Stabia. Da qui in poi però per gli azzurrini si “spegne la lampadina” con cinque sconfitte consecutive che portano la squadra in una crisi “profonda” fino alla nona giornata quando sempre in trasferta si ritorna al successo in rimonta sul campo del Matera (clicca qui per articolo). Il finale di anno continua sulla “falsa riga” dell’intera prima parte di stagione con due soli pareggi nelle ultime quattro giornate. Troppo pochi nove punti in tredici giornate ed è inevitabile l’ultimo posto in classifica nel girone F in compagnia del Messina, tuttavia, proprio in virtù di una rosa sicuramente più forte dell’attuale posizione ricoperta, ci sentiamo di consigliare ai ragazzi di non” avvilirsi” perché il centro della classifica, per noi ampiamente alla portata, dista solo quattro punti.
Marco Lepore
Leggi anche: