L’edizione odierna de Il Mattino sottolinea un particolare per cui la Roma sembra sia in difficoltà fisica per la volata finale
“Ruotate, ruotate, qualcosa rimarrà. O, almeno, provate a farlo. Il duello tra Sarri e Spalletti si gioca anche su questo campo: il turnover. A inizio marzo Napoli e Roma hanno già giocato, rispettivamente, 38 e 41 partite. Ed è ovvio che la logica dica che c’è bisogno di rose affollate, piene di qualità per fronteggiare le sfide in Italia e in Europa. Ma per il Napoli e la Roma non è che sia proprio così. Non siamo ai tempi delle formazioni che si potevano mandare a memoria come se fossero poesie («Zoff-Gentile-Cabrini…») ma da qualche settimana sia Sarri che Spalletti non si smuovono più di tanto dalle proprie certezze.
La Roma, dal 4 dicembre in poi, dalla Lazio, ha puntato su un undici base e da allora Spalletti ha spesso indossato lo stesso abito, cambiando al massimo due o tre uomini. Da quando Rudiger ha recuperato dall’infortunio, per esempio, a parte la gara col Torino, è sempre stato titolare: dieci volte su undici (con l’Udinese era squalificato). Dunque, undici titolari più El Sharaawy, Juan Jesus e uno tra Perotti e Salah. E da qui non si esce, per il buon Spalletti. Non è un caso, dunque, che la Roma sembra avere il fiatone, con le tre sconfitte consecutive subite con Lazio, Napoli e Lione”