Caso Suarez, rischiano i manager della Juve. Per la procura c’è coinvolgimento
Il caso Suarez, torna prepotentemente nella quotidianità del mondo Juve. Sotto accusa i manager dei bianconeri, uno su tutti, Fabio Paratici, a cui è stato recapitato un avviso di garanzia.
Tanto tuonò che alla fine piovve. Potremmo sintetizzare in questo modo il coinvolgimento della Juventus, nell’ormai famoso caso Suarez. Ci eravamo lasciati poco più di due mesi fa, con le dichiarazioni del procuratore Cantone, molto arrabbiato per la fuga di notizie. Da quel momento in poi della questione non se ne più parlato. I più maliziosi avevano pensato alla famosa cenere sotto il tappeto, nascosta per salvare la faccia della Juve. Invece c’è stato un lavoro eccezionale da parte della Procura, capace di spegnere i riflettori sulla vicenda e lavorare senza il favore delle camere, così da operare senza intralci esterni.
I Fatti
Luis Suarez, attaccante uruguayano, all’epoca di proprietà del Barcellona, è stato ad un passo dal trasferimento alla Juventus. Tutto fatto tra le due società e accordo sull’ingaggio del calciatore, pronto a sbarcare in bianconero. L’affare però d’improvviso si blocca. Perché? Perché il Ds Paratici, non era a conoscenza del fatto che il calciatore non avesse il passaporto comunitario. Da lì in poi, corsa contro il tempo per far ottenere la cittadinanza italiana a Luis Suarez. L’esame finale si tiene all’Università per gli stranieri di Perugia, dove il calciatore deve superare un test di idoneità, alla lingua italiana. Esame superato con successo in data 17 settembre. Cinque giorni più tardi, la Procura di Perugia, emette un comunicato in cui si contesta la regolarità dell’esame. La Juve da subito fa sapere di essere estranea ai fatti e di non aver in alcun modo interferito con il regolare svolgimento del test di idoneità. Nessun dirigente o uomo bianconero viene indagato, a differenza di 5 dipendenti dell’Ateneo. Nei giorni successivi inizia a farsi largo l’ipotesi di un coinvolgimento diretto da parte di alcuni membri della dirigenza della Juve. Infatti, Federico Cherubini, braccio destro di Paratici, viene additato di essere colui che ha organizzato burocraticamente le pratiche dell’esame di Suarez e di avergli fornito un Jet privato per poter arrivare in Italia e svolgerlo. La Juve nega. Ultimo atto fino ad oggi, dato che la Procura di Perugia blocca le indagini per la violazione del segreto istruttorio.
Il comunicato del 4 dicembre
Come un fulmine a ciel sereno, arriva un comunicato della Procura di Perugia, che conferma le ipotesi di reato e include alcuni manager della Juventus tra gli indagati. L’esame, a detta dei pm, è stato una farsa a tutti gli effetti, dato che il candidato era a conoscenza di domande e risposte. La procura incalza, accusando i dirigenti dell’Ateneo di aver falsato l’esame per un ritorno di immagine personale e dell’Università, grazie al favore fatto alla Juventus. La società bianconera viene accusata di aver spinto per accelerare le pratiche, e di essersi attivata, non solo nei confronti dell’Ateneo, ma addirittura verso massimi livelli istituzionali. Infatti, secondo la Procura, Fabio Paratici, avrebbe chiesto aiuto al Ministro delle infrastrutture Paola de Micheli, amica d’infanzia del Ds. Il ministro avrebbe messo in contatto Paratici e Bruno Frattesi, capo di gabinetto del Viminale, per fare in modo di velocizzare le pratiche burocratiche legate alla cittadinanza di Suarez. Secondo quel che trapela, il Ministro avrebbe confermato. In un comunicato, la Juventus ha dichiarato che in data 4 dicembre è stato notificato un avviso di Garanzia a Paratici, in cui, il club sottolinea, viene contestato esclusivamente l’articolo 371 bis(false dichiarazioni). Le indagini della Procura sono ancora in atto e, a questo punto, non si esclude nulla
Cosa rischiano la Juventus e Paratici
Il rischio legato al caso Suarez, per la Juventus e per il direttore Paratici è doppio. Se da un lato le accuse della giustizia penale sono tutte ancora da definire, per quel che riguarda la giustizia sportiva si può provare ad immaginare quali scenari possano realizzarsi. A seconda della gravità delle azioni commesse infatti, la Juventus potrebbe ricevere una diversa condanna. Il rischio minimo è quello di ricevere solo una corposa ammenda. Qualora il fatto contestato e il modus operandi dovessero essere ritenuti più gravi, i bianconeri rischierebbero una forte penalizzazione o addirittura la retrocessione. Questo ultimo scenario sembra altamente improbabile, ma non è del tutto da escludere, se i fatti dovessero risultare così severi da portare all’accusa di illecito sportivo. L’ipotesi più concreta potrebbe essere quella di una squalifica di Paratici e ammenda con mercato bloccato per la Juventus. Paratici dal canto suo, oltre ai problemi con la giustizia penale e sportiva, deve far fronte alla concreta possibilità di essere sollevato dall’incarico. Infatti i bianconeri potrebbero decidere di interrompere il rapporto lavorativo con il Ds e si fanno già i nomi di Petrachi e Mirabelli come eventuali sostituti.