Clamoroso, Raiola ammette: “La Juventus non era l’unica società a detenere i diritti di Pogba”

Mino Raiola, agente di Pogba, rivela un clamoroso retroscena legato all’affare che ha visto coinvolte Manchester United e Juventus per il centrocapista francese

Mino Raiola, agente – tra gli altri – di Paul Pogba, è tornato a parlare del trasferimento della stella francese dalla Juventus al Manchester United. Dalle sue dichiarazioni al Financial Times, emergono incredibili retroscena legati alla compravendita del cartellino del calciatore, risalenti al suo passaggio in bianconero:

“Non posso parlare del contratto che fu sottoscritto, ma in un trasferimento come quello di Pogba non sono solo i due club che ci guadagnano. Se mi hanno dato un compenso dalla Juventus? No, non nel modo in cui pensate. Se ho ricevuto soldi dalla Juve? Devo capire bene come pronunciare questa frase in modo che la Juventus non possa portarmi in tribunale. Allora, sì, in questo accordo la Juventus non era l’unica a possedere i diritti del giocatore. Caso Thirdy-party ownership (sistema di finanziamento per l’acquisto di calciatori vietato dalla Fifa ndr)? Quando completanno il passaggio di Pogba alla Juve non erano ancora vietate. Solo dopo, nel 2015. Non sempre, bensì qualche volta prima del divieto, detenevo parte del cartellino di alcuni giocatori. Per Pogba però non era una TPO. Bisogna stare attenti con la definizione legale delle TPO. Diciamo però che in questo caso c’era un surplus per la nostra parte. E per la nostra parte intendo quella del calciatore. E sì, questo non è più permesso”. Lo riportano i colleghi del sito alfredopedulla.com.

 

Carmine Gallucci

360 gradi è l'angolazione minima con cui osservo il mondo. Twitter: @CarmineGallucci

View all posts by Carmine Gallucci →