Corbo: “Napoli fuori dal lungo inverno. La vittoria contro l’Udinese ha soprattutto un pregio”

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Antonio Corbo commenta la vittoria del Napoli contro l’Udinese, nel suo editoriale per Repubblica ‘Il Graffio’:

“La domenica concitata porta il Napoli fuori dal lungo inverno. La larga vittoria ha un pregio: cancella quasi tutto. Fa dimenticare l’ora di angoscia per Ospina, ferito in una uscita su Pussetto, soccorso e lasciato mezz’ora davanti alla sua porta, poi svenuto e portato via in barella dal campo all’ospedale con quella testa fasciata e tanti perché che scendevano cupi, perché non era stato subito sostituito? La vittoria attenua con l’enfasi dei 4 gol anche l’immagine del primo tempo, con il Napoli vuoto al centro e sbadato in difesa, facile quindi la rimonta dell’Udinese, dal 2-0 al 2-2. È rinviato così un processo che sarebbe stato inevitabile dopo gli errori di Allan in passaggi e contrasti, il disagio di un astratto Koulibaly con Ignacio Pussetto, che fosse veloce l’argentino si sapeva, ma non tale da frastornare il gigante della difesa con le sue incursioni sulla destra, così perfide da attirare fuori zona Koulibaly e lasciare senza guida Maksimovic, a sua volta attaccato da Lasagna.

È stato così debole e squinternato il Napoli nel primo tempo da perdere i due gol di vantaggio raccolti in 26 minuti. Un tiro di Younes studiato bene, interno destro come quelli di Insigne. E uno strano controllo di Callejon che trasforma uno stop anomalo davanti alla porta in un rimbalzo sotto la traversa. Evidente il limite dell’Udinese dietro: Mandragora è il sinistro della linea a tre, lento ma buon organizzatore di gioco pecca nella fase difensiva ed il gol di Callejon lo rimarca. Ad una squadra entrata nei quarti di Europa Legue dovrebbero bastare quei due gol per gestire, creare, dominare. Il Napoli invece sembra liquefarsi. Non esiste il suo centrocampo. Allan si ostina in quei passaggi orizzontali, un confuso Zielinski fa altrettanto, per fortuna Callejon dà ampiezza a destra e Malcuit copre il settore destro. L’Udinese con due giocatori di grande mestiere determina una sorprendente superiorità. Il brasiliano Sandro, omone stempiato con barba da predicatore, sembra agilissmo nel controllo e nel dribbling. In linea con lui Seko Fofana, francese di origini ivoriane, che non sbaglia una virgola.

Nei minuti di sofferenza tattica ci si mette anche il caso Ospina. Doveva uscire subito o essere lasciato in campo? Al controllo dei riflessi attraverso le reazioni della pupilla si è aggiunto un altro segnale: usciva sangue. Nella più elementare traumatologia questo rassicura: anche la Tac confermerà l’assenza di ematomi o falde. Superata la paura, è saggio però pensare che sarebbe stato preferibile per Ospina cedere i guanti a Meret, non un portiere qualsiasi.

Ma come si spiega il 4-2? Il Napoli rimette i suoi in ordine nella ripresa. Malcuit rimane dietro ed il contributo è evidente, Koulibaly peraltro in forma modesta smette di correre in area lassù, dove sbaglia due conclusioni. Zielinski si sposta a destra lasciando il centro ad Allan, che intanto recupera grinta e lucidità. Un piccolo aiuto lo dà Ghoulam, ancora distante dal ricordo che lasciò prima dell’infortunio. L’Udinese intanto rinuncia a Sandro stanco, Fofana va al centro ma non rende, tutta la squadra declina. La prontezza del Napoli sulle seconde palle dimostra che sono cambiati i rapporti di forza. La lucidità ritrovata diventa spontanea aggressività. Milik e Mertens possono concludere con successi personali la loro domenica di lodevole fatica. Sono pronti per l’Arsenal. Terzo e quarto gol fanno davvero pensare ad un’altra partita, meglio così.

La sosta consente di recuperare la forma fisica, in tempo per l’Europa League”.