Corbo: “Napoli in affanno, Sos mercato. Ghoulam finisce nella trappola di Ventura…”

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Antonio Corbo scrive su Napoli-Torino nel suo editoriale per Repubblica, il graffio

Il 2016 riapre il campionato offrendo da Napoli la partita più spettacolare della serie A. Decide Ventura. Torna con smodata ansia di rivalsa nella nella città che poteva stroncare la sua carriera, ricoderete quel micidiale esonero in serie C1. Sono passati dieci anni, non le sue velleità: lo portano a ripetere stavolta come allora la sbadata difesa a 3: contro un attacco folgorante a tre punte, possibile? Alla vanità non si comanda, il Torino ne paga subito il prezzo: perché Moretti, terzo a destra, non si stacca da Bovo e Glik. Lascia spazio. Il Napoli non chiede di meglio: in quel vuoto si diverte Insigne, che sembra rigenerato dopo un finale d’anno opaco. Non è un caso: Insigne firma il primo gol, schioda la partita dalla noia, ma non si ferma. Dalla sua posizione di gratuita libertà indovina l’assist per il raddoppio di Hamsik.

Allo spettacolo concorre anche Sarri con una scelta che va meditata. Solo Valdifiori costruisce in verticale, il resto del Napoli riparte in ampiezza con 5 giocatori. Splendida immagine di sventagliata in fase offensiva. Ma per realizzarla anche il Napoli accetta un rischio, forse due: il contropiede del Torino e l’estro di Bruno Peres, esterno alto che non arretra per tamponare Insigne. Ma fissa Ghoulam forse indicato da Ventura come il punto debole del Napoli. Sul difensore si accaniscono in due: l’insidioso Peres che lo costringe al rigore e Quagliarella che converge anche lui a destra.

Il miglior Napoli è quello del primo tempo per le sue geometrie ritmiche. La freschezza atletica è ancora palese: l’effetto vacanze sembra superato, Sarri insegna la cultura del sacrificio, come non riuscì ad un vecchio ministro che si illuse di predicare amore per le tasse. Il gioco è fluido ma solo all’inizio. Nelle lunghe fasi di dominio funziona il centrocampo che pure rinuncia a Jorginho (sostituito con dignità da Valdifiori) e schiera un affannato e non creativo David Lopez al posto di Allan. Prezioso Calleion che sgobba sul suo versante, il destro: fa da schermo a Hysaj e annulla il dirimpettaio, l’esterno Molinaro. Lopez viene meno nel finale quando il ritmo si abbassa, il Torino entra bene in partita. Inevitabile a quel punto sia il pronto impiego di Allan che un pensiero al mercato: non può, non deve tardare l’acquisto di un altro mediano, un ricambio adeguato. De Laurentiis presente in tribuna se ne sarà accorto, se davvero se ne intende. Non può concedersi rinvii.

Sarri sembra anche lui sollecitare la società, dopo l’espulsione: dalla tribuna inferiore platealmente ritira Hamsik esausto dopo un’ora di assoluto decoro con gol. Si vede entrare il giovanissimo Chalobah. Come dire: non ho altri. Il Torino invece infila i rinforzi, Maxi Lopez e soprattutto Benassi. Avrà sofferto Sarri più del Napoli nel finale dalla sua postazione abusiva. Malinconico lo strappo: escono due gentiluomini che si erano abbracciati prima della gara, Sarri e Ventura, espulsi dal brindisino Di Bello, pronto anche lui a dare spettacolo. Ma non è mai da lodare l’arbitro che invade la scena.

Carmine Gallucci

360 gradi è l'angolazione minima con cui osservo il mondo. Twitter: @CarmineGallucci

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