Corbo: “Napoli incompleto dopo un’estate di equivoci. Il futuro balla fra tre punti fermi…”

Quinta società negli ingaggi: quest’anno pagherà 74 milioni. Cinquanta meno della Juve, 60 più dell’Empoli. Il Napoli ne ha anche investiti 33,5 nel mercato chiuso lunedì scorso, con 5 acquisti ed il sesto (del sampdoriano Soriano) che si è dissolto in un mistero ancora tutto da chiarire. Contratto in ritardo o lasciato sfumare? Se le cifre hanno un senso il club è a mezz’aria con i campioni d’Italia a quota 124, Roma (113), Milan (101),Inter (94), Lazio (52), Fiorentina 46. Si ha il quadro del campionato: 7 grandi squadre, altre 17 club che versano dai 28 in giù. L’impegno di spesa, quasi cento milioni, non ha fermato lo scetticismo dei tifosi sul Napoli che esce imperfetto e incompleto dopo un’estate di affari annunciati, conclusi, sfiorati, falliti. Ne deriva una magra campagna abbonamenti: di poco superate le 5mila tessere, più bassa delle 8.500 di un anno fa dopo Bilbao e l’addio alla Champions. Il futuro del Napoli balla fra tre punti fermi. Una squadra concentrata che accetta con Higuain in prima fila gli intensi allenamenti di Sarri, apprezzandone serietà ed esempio. Una società sempre in affanno, distratta anche sui lavori minimi a Castel Volturno. Terzo, un presidente che non argina il disamore dei tifosi. Se arrivarono in 55mila per Napoli-Cittadella, esordio in C1 ed oggi in A non superano in media la metà, qualcosa è successo.
Ma che fa De Laurentiis per essere criticato oltre i suoi demeriti? Non basta pensare che sia stato solo in crisi un matrimonio di interesse tra un imprenditore abile negli affari ed un club disperato e grande (6 milioni di tifosi nel mondo) raccolto tra le macerie della Fallimentare. Può essere il tema dell’anno. Perché molte cose sono cambiate. Il presidente che aveva una macchina perfetta nell’attrarre danaro incassa sempre meno. Forse gestisce male il personaggio: non abdica mai dalla sua idea di capo che sa tutto e più di tutti. Immagine che non piace quando i risultati affermano il contrario. Non si accorge di nulla: il club sbanda nelle scelte e sui conti. Vicino al presidente c’è solo il dirigente di Filmauro e Napoli, Maurizio Chiavelli. L’uomo delle clausole creative, dicono sia lui a frenare gli slanci. Si registrano tuttavia squilibri. Il Napoli paga 10 milioni lordi per tre giocatori marginali: al netto 3,2 per Zuniga, 1,2 per De Guzman, 1,2 per un terzo portiere, Rafael. Indefinibile il ruolo di Cristiano Giuntoli, lontano dal vertice ma anche da Sarri, poco ascoltato al mercato e con mille problemi. De Laurentiis un giorno o l’altro dovrà sistemare la società. Capire perché produce meno. Non fosse altro: è la sua.

Fonte: Antonio Corbo per Repubblica

Carmine Gallucci

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