CorrSera – Lega Calcio, scontro Lotito-Tavecchio. Dopo la pax scatta la caccia alle poltrone in consiglio

Lega Calcio, divergenze tra club

«Tu sei il colera del calcio italiano». «Io sono il vero vincitore». Questione di punti di vista. La pax in Lega raggiunta mercoledì dopo una riunione-fiume non è un risultato strappato senza momenti di tensione. Ad esempio fra Tavecchio e Lotito sono volati paroloni prima che l’assemblea si apprestasse a lavorare per l’approvazione delle linee guida dello statuto (ora conformi ai principi informatori della Figc che verranno deliberati la prossima settimana) abdicando al proposito di procedere all’elezione di Brunelli come presidente ponte.

Giovedì il commissario ha ricevuto telefonate da una decina di presidenti che si sono congratulati per il risultato ottenuto. Il suo lavoro di diplomazia era già iniziato martedì a Reggio Emilia quando prima della gara degli azzurri aveva incassato la fiducia di Cairo e dei vertici di Sassuolo e Spal, decisi a non appoggiare la linea dell’asse Agnelli-Lotito-Fassone. E ora cosa succederà? Lotito non ci sta a passare da sconfitto e potrebbe «riarmare» il suo fronte sul tema dei consiglieri. «È stata votata la bozza che avevo presentato» esclama il presidente della Lazio, che ha ottenuto (come volevano le piccole) l’istituzionalizzazione del paracadute e la diversa ripartizione dei diritti tv, ma ha dovuto incassare di ridurre il consiglio di Lega a 7 elementi, di cui solo 4 espressione di club, e di vedere i consiglieri federali, se esterni al Consiglio di Lega, ridotti al ruolo di osservatori.

Ha perso poi però anche sulla mancata votazione del presidente ponte Brunelli, che secondo il fronte opposto (Cairo in testa) rischiava di restare in carica troppo a lungo. Lotito fa però notare che, secondo il suo programma, sarebbe invece decaduto il 31 dicembre. Ora invece dopo l’approvazione dello statuto, in agenda fra 20 giorni (occorrono 15 voti), si rischia un vuoto di potere in attesa di individuare chi dovrà ricoprire il ruolo di presidente, ma soprattutto, di ad (il dg sarà Brunelli). Secondo Cairo, infatti, il nuovo ad, sul modello della Liga spagnola, avrà un ruolo centrale: dovrà promuovere e valorizzare il prodotto calcio all’estero, riducendo di fatto il ricorso agli advisor. Un fatto è certo: è partita la caccia alla poltrona.

Fonte: Corriere della Sera