L’edizione odierna del Corriere dello Sport scrive sul finale di campionato del Napoli:
“Crederci: e poi, chiaramente, combattere. Perché saranno venti giorni in cui prepararsi per l’impresa, provare a tener vivo il sogno, arrivare agli ottantasette punti che significano il record di sempre (Sarri dixit) ma poi tentare pure di andare oltre. Quattro punti, otto partite, però prima ci sarà un mini-ciclo per restare nella scia della Juventus, guardarla in lontananza, tentare di avvicinarla in quel faccia a faccia che è un’opportunità – dentro o fuori – e poi osare.
PERSONALITA’. Si (ri)comincia con un messaggio chiaro, alla ripresa odierna: «Niente è perduto». Poi saranno frasi secretate al pubblico e la strategia di Sarri punterà pubblicamente ad altro: a deresponsabilizzare, innanzitutto, una squadra, sinora capace di restare praticamente incollata alla Padrona assoluta degli ultimi sette campionati. Ma rimane la tentazione di regalarsi un orizzonte nuovo, di guardare in prospettiva, di continuare «a dar fastidio sino all’ultimo secondo o sino a quando sarà possibile» perché la strada è lunga […]
TURN OVER. E per la prima volta, forzatamente, che Sarri deve rivolgersi al turn-over: domenica, contro il Chievo, gli mancheranno Albiol e Jorginho dunque due avvicendamenti sono già inevitabili; e poi tornerà Hamsik, che ha superato l’intervento alle tonsille e quindi si candida per riprendersi il suo ruolo da titolare. Tre sostituzioni, rispetto alla precedente partita: non succedeva esattamente da un girone fa, da quando a Verona Sarri ne cambiò addirittura quattro per fronteggiare l’infortunio di Ghoulam e l’affaticamento lasciato in eredità dal Manchester City. Le venti giornate saranno per tutti”.