Criscitiello: “La Juve vince solo contro figli e nipoti, appena va fuori prende schiaffi. Ai tifosi lo scudettino tricolore non basta più! Frosinone presidente Stirpe da B…”

Criscitiello sulla Juve

La Juventus rischia di buttare all’aria investimenti e ambizioni di questa ennesima stagione dove il vero obiettivo stagionale rischia di andare in frantumi già a marzo. L’aggravante sarebbe uscire agli ottavi, dopo essere stata eliminata a Bergamo in Coppa Italia e nell’anno dell’acquisto di Cristiano Ronaldo, ai tifosi, lo scudettino tricolore non basta più. Quando dicevamo che la Juventus ammazzava il sistema c’era una spiegazione e non volevamo andare contro i bianconeri. Essere super competitivi, in serie A, dove tutte le altre sono indietro anni luce (parlo di Milan e Inter storicamente le uniche che possono competere in Italia per il tricolore) non serve a molto se poi hai un campionato che stravinci ma appena alzi l’asticella in Europa fai fatica. E’ come se giocassi ogni giorno a biliardino con mio figlio e mio nipote. Vinco. Bello. Poi, però, appena escono di casa figlio e nipote e arrivano gli amici prendi gli schiaffi perché quelle vittorie erano anche frutto della mediocrità dell’avversario. Cosa vogliamo dire: punto primo, la Juventus può ancora ribaltare il risultato di Madrid. Difficile, complicato ma non impossibile. Punto secondo, i bianconeri non hanno la Champions nel proprio DNA e nella partita singola rischiano sempre. Troppo. L’Atletico era la squadra più rognosa per la Juventus ma non si può uscire agli ottavi di finale, dopo il mercato stellare fatto in estate. Pensiamo al domani: la Juventus non raggiunge i quarti, in estate cosa dovrebbe fare sul mercato per inseguire il maledetto obiettivo? Prendere Salah, cambiare allenatore, prendere altri 3 calciatori, ringiovanire la difesa? Oggi non sarebbe opportuno fare calcoli e dare giudizi. Bisogna aspettare il ritorno, dove Allegri può ancora farcela ma sicuramente dovremo vedere una Juventus diversa da quella di Madrid.
Una riflessione sulla bassa classifica: il Frosinone ha perso una grande occasione, con la Roma, dove avrebbe meritato qualcosa in più. La squadra è lanciata verso il ritorno in serie B e, in questi anni, abbiamo capito una cosa. Il problema del Frosinone non erano gli allenatori. Quest’anno il problema non era Moreno Longo e non è Marco Baroni. Anzi, entrambi erano valori aggiunti. Il problema, piuttosto, andrebbe trovato nella gestione societaria del Presidente Stirpe che appena arriva in serie A sembra non essere all’altezza del grande salto. Confermando che la dimensione del Presidente è la serie B. La piazza ci starebbe alla grande in serie A. Stadio bello (complimenti in questo caso al Presidente), tifosi presenti e calorosi ma le squadre sono sempre sbagliate. Stirpe costruisce organici di serie B per campionati di serie A. Le categorie ci sono e non è un caso se esistono calciatori di serie A, di serie B e di serie C. Stesso discorso vale per i Presidenti. Ci sono Presidenti di serie A e Presidenti di serie B. Il Frosinone avrebbe dovuto fare come la Spal. Invece, tra le grandi, proprio non ci riesce a stare. Stirpe si dovrebbe fare qualche domanda e trovare anche qualche risposta da Gigi Marzullo. L’assurda convivenza tra Giannitti e Capozucca è l’emblema del fallimento di Stirpe. Voglio far fuori il DS ma siccome non ci riesco e sono riconoscente lo tengo, però, gli prendo (a sua idea) uno più bravo. Morale, sul mercato uno andava ad Est e l’altro ad Ovest. Per lo stesso Capozucca, Frosinone rischia di diventare una brutta macchia sulla sua carriera. Per come era finita a Cagliari, Capozucca avrebbe dovuto dimostrare qualcosa di diverso, invece, con questi risultati sta avvalendo la tesi di Giulini. Troppe idee e confuse: sia sul mercato estivo che su quello invernale.

Fonte: di Michele Criscitiello per TMW