De Guzman racconta la sua verità: “Feci a pugni con Giuntoli”

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L’ex calciatore del Napoli Jonathan De Guzman ha rilasciato delle pesantissime dichiarazioni al portale olandese de Volkskrant riguardanti il suo periodo a Napoli:

Stando a quanto riportato dal quotidiano olandese al termine dell’ultima stagione del Napoli di Benitez, a marzo precisamente, il calciatore ha avvertito un problema allo stomaco che gli provocava molto dolore. Il medico Alfonso De Nicola l’ha messo a dieta, con meno carboidrati. Il calciatore dichiara in merito:

“Il dolore continuava a tornare. Scansioni e test di risonanza magnetica non davano risultati. Benitez ha detto: vai da un altro dottore. Ma quello non era permesso dal club, De Nicola aveva il potere”.

L’accusa del centrocampista: “Non mi credevano”. Dopo il termine della stagione ed un’estate a riposo De Guzman aveva ancora problemi ed in società il tecnico spagnolo e Bigon erano andati via sistituiti da Giuntoli e Sarri. Il dottor De Nicola aveva dichiarato il calciatore guarito ma in merito a ciò Jonathan De Guzman ha da recriminare:

Ero malato. Sono un giocatore con grande dinamismo. Ma se invece di più di 10 chilometri puoi camminare solo 6 chilometri, allora un allenatore non ti vuole. Al Napoli non credevano che avessi avuto problemi. Pensavano che l’avessi inventato. Mi è stato detto così spesso che ho iniziato a dubitare dei segnali del mio stesso corpo”.

Il quotidiano olandese prosegue con la trattativa con il Sunderland e riporta il racconto del calciatore della sua conversazione con il nuovo ds Giuntoli:

“Ho detto che dovevo allenarmi il giorno successivo. Tu rimani qui a Milano, devi andartene, via, via disse Giuntoli. Ho pensato: Non può parlarmi in questo modo”

Il calciatore ha raccontato inoltre che di avere avuto un colloquio con Dick Advocaat, manager del Sunderland, in cui chiedeva di poter tornare in forma prima di firmare l’accordo e di intercedere con Giuntoli che gli era parso molto aggressivo. Purtroppo – stando alle dichiarazioni di De Guzman – Giuntoli non parla bene inglese e l’accordo saltò. Il giorno successivo – proseguendo il racconto riportato dal quotidiano – il Bournemouth si avvicinò al calciatore ma De Guzman non voleva parlarci, avrebbe prima voluto trovare la condizione atletica e fu quindi avvicinato dall’assistente di Giuntoli che lo ha esortato a firmare altrimenti il ds si sarebbe arrabbiato davvero:

“Ascolta se non firmi, si arrabbia davvero. Se non firmi sei morto a Napoli, non giocherai più”

A questo punto De Guzman vola in Olanda per incontrare i suoi agenti Jan de Visser e Rodger Linse con cui decide di risolvere i suoi problemi fisici e poi firmare per qualche altra squadra. Arriva il 1° settembre, il mercato si chiude, il racconto continua con una furibonda rissa tra Giuntoli e Jonathan De Guzman:

“Ero nello spogliatoio e Giuntoli ha detto: ‘Hey pezzo di merda, pezzo di merda, vieni qui’. Siamo andati nella sala dei giocatori. Giuntoli disse: ‘Tu te ne andrai, l’hai promesso’. Dissi: ‘Non ho promesso niente’. Improvvisamente mi ha dato un pugno in faccia e a quel punto sono impazzito. Abbiamo iniziato a litigare furiosamente, volavano sedie. C’era il mio compagno di squadra Zuniga che cercava di separarci. Mi diceva ‘dai, prendi le tue cose e vai a casa’” 

Dopo la rissa – spiega il quotidiano – De Guzman ha raccontato la vicenda al suo agente De Visser il quale senza successo ha provato a contattare il presidente Aurelio De Laurentiis con una telefonata e un messaggio.

A seguire il preparatore atletico del Napoli disse che d’ora in poi De Guzman avrebbe potuto fare solo corsa. Giuntoli chiese a De Guzman perchè volesse parlare con il presidente. Poi intervenne il vicepresidente azzurro Edo De Laurentiis che gli disse: “Non andrai da nessuna parte, tu rimani qui, sei morto qui” racconta De Guzman che prosegue: “Per 4 mesi ho lavorato da solo. Nessuno dei compagni mi ha aiutato. Da un lato li comprendo. Se mi avessero aiutato avrebbero avuto problemi con il club.”

Il quotidiano racconta ancora che dopo ulteriori discussioni gli fu permesso di consultare un altro dottore italiano, Americo Menghi, che gli propose un’operazione, ma De Nicola era totalmente conteario all’intervento chirurgico e disse: “Non credo in un’operazione. Non voglio essere colui che distrugge la tua carriera”. 

A gennaio De Guzman andò al Carpi, ex club di Giuntoli:

Avevo 29 anni, mi sentivo un giocatore amatoriale. Non ero in forma, nè fisicamente nè mentalmente. Era lì in un hotel. Mi sono trovato patetico. Depresso? Forse qualcosa del genere. La gente di Carpi era felice“.

Il calciatore racconta che gli fu permesso di andare a Monaco dove il dottor Ulrike Muschaweck lo operò:

“Il dolore era sparito rapidamente. Ma il mio corpo era così debole che sono passato da un infortunio all’altro”.

Nell’estate 2016 De Guzman torna a Napoli:

 “Il coach Sarri disse che potevo mettermi alla prova. È un buon allenatore, ora lo dimostra al Chelsea. Sai a Napoli tutto era al top, i tifosi, le strutture. Tranne alcuni uomini. Il calcio è business, gli affari sono difficili, lo capisco. Ma questo era inumano”.

Il quotidiano conclude il racconto del centrocampista rimarcando che “La Ssc Napoli ha avuto l’opportunità di rispondere alle dichiarazioni di Jonathan de Guzman. Il club italiano non ha sfruttato questa opportunità”.

Mario Scala

Il grande giornalista pone le domande giuste per far emergere ciò che altrimenti resterebbe nascosto.

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