Ecco perché Benitez deve restare a Napoli

Immaginiamo che Rafael Benitez il prossimo anno sieda su una panchina diversa da quella del Napoli, cosa accadrebbe davvero alla squadra di Aurelio De Laurentis? Quali i panorami possibili?
Come molti sanno a fine anno scadrà il contratto biennale dell’allenatore madridista. Difficilmente un allenatore di calibro internazionale qual è Benitez resterà senza panchina. Con un palmares comprendente 1 Champions League (Liverpool 2004-2005), 2 Europa League (Valencia 2003-2004, Chelsea 2012-2013), 1 Coppa del Mondo per Club (Inter 2010) più tanti altri trofei (tra i quali ci piace ricordare 1 Coppa Italia e 1 Supercoppa Italiana con il Napoli) ci saranno molte squadre che gli offriranno una panchina. In passato già il Liverpool gli aveva proposto un clamoroso ritorno per sostituire l’allenatore nordirlandese Brendan Rodgers.
Chi arriverebbe, invece, a Napoli?
Prima di rispondere a questa domanda gettiamo uno sguardo agli allenatori dell’era De Laurentis:
Giampiero Ventura 2004-2005, Edoardo Reja 2005-2009, Roberto Donadoni 2009, Walter Mazzari 2009-2013, Rafael Benitez.
Negativa fu l’esperienza di Giampiero Ventura che si concluse con l’esonero e la sostituzione con Edoardo Reja. Dopo la sventurata partita al Partenio di Avellino che ci sconfisse per 2 a 1 nella finale play off per la promozione in Serie B del 19 giugno 2005. De Laurentis si affrettò a tranquillizzare l’allenatore e i tifosi dicendo che non aveva promesso la promozione al primo anno. L’allenatore goriziano ebbe un grande feeling con i tifosi napoletani. Con lui la squadra fece un salto dalla serie C all’ottavo posto in Serie A. Qualcuno pensò che con Reja non si potesse ottenere di più. Quindi nel 2009 fu sostituito da Roberto Donadoni, allenatore della Nazionale dal 2006 al 2008. A dire il vero la Nazionale, sotto la sua guida, non brillò affatto ai Campionati Europei del 2008: eliminata ai quarti di finale con la Spagna ai calci di rigore. Si pensava che il nome altisonante di Donadoni facesse bene alla squadra, ma dopo solo 7 partire l’ex CT venne esiliato. Fu sostituito da Walter Mazzarri, che vantava solo una qualificazione in Europa Leauge con la Sampdoria, ma che piaceva molto a De Laurentis per il suo carattere sanguigno. I quattro anni di Mazzarri al Napoli furono positivi, ma qualcosa si ruppe nel 2011 quando fece capire che avrebbe gradito passare ad allenare una grande (sembrava fosse sicuro il suo passaggio alla Juventus quando la società bianconera decise di puntare su Antonio Conte). Con Mazzarri il Napoli ottiene un secondo posto (per la quinta nella sua storia) e una Coppa Italia. I tifosi ormani non amavano più l’allenatore toscano: oltre allo smacco del 2011 gli rinfacciavano di non essere capace di modificare il suo modulo di gioco e di continuare a riproporre l’ormai logoro 3-4-3! Nel 2013 Mazzarri (senza successo passò all’Inter) e il Napoli optò per Rafael Benitez con un contratto biennale per 3,5 milioni di euro a stagione.
Come detto a fine stagione il suo contratto scadrà. Ora, cosa farà il Napoli? Sceglierà il nome altisonante, come fece ai tempi di Donadoni? Sceglierà un allenatore sanguigno, come fece ai tempi di Mazzarri? Sceglierà l’esperienza di un allenatore come Eddy Reja?
Il nome più ricorrente per un eventuale sostituzione sembrerebbe essere quello di Vincenzo Montella, che però, ha un contratto fino al 2017, con una clausola rescissoria di cinque milioni. Quindi, a ragion veduto, difficilmente potremo vedere Montella sulla panchina del Napoli prima del 2017. Il rischio potrebbe essere un allenatore che debba traghettare la squadra fino a quella data, ma in questo caso solo un allenatore di poca personalità potrebbe accettare. Grandi nomi liberi non ce ne sono, a meno che il Napoli non voglio puntare su un altro allenatore internazionale.
Ma quali sarebbero le colpe di Benitez. Qualche tifoso gli rinfaccerebbe la mancanza di coraggio e di non aver denunciato delle campagne acquisti al risparmio. Risulta evidente, però, che il progetto Napoli può essere credibile solo continuando a puntare su Benitez.

Amedeo Gargiulo

Amedeo Gargiulo

Laureato in Lettere Moderne alla Federico II di Napoli nel 1997. Seconda Laurea in Storia all'Alma Mater di Bologna nel 2012. È insegnante di Lingua e Letteratura Italiana nella Scuola secondaria di secondo grado dal 2007. È giornalista pubblicista dal 2017. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo storico: "Κύμη (Cuma)" Azeta Fastpress. Si occupa di due rubriche sulla storia del Calcio: "Tasselli di storia napoletana" per Forzazzurri.net e "SINE QUA NON, siamo qui noi" per 1000CuoriRossoblu. È Presidente della Associazione Culturale Enciclomedia ODV.

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