Farfan: “Non giochino con i miei soldi. Fogli in russo? Mi fanno schifo!”

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Il portale goal.com riporta le parole di Farfan, il peruviano reagisce male al taglio stipendio.

Farfan non usa mezze misure per esporre la sua disapprovazione a seguito del taglio del 40% sullo stipendio:

“Il calcio, come il resto del mondo, affronta la pandemia di coronavirus. Deve fare i conti con perdite milionarie del suo movimento in seguito allo stop delle competizioni, che potrebbero riprendere a maggio senza tifosi o comunque in maniera molto limitata.

Tagliare gli stipendi sembra essere l’unica soluzione, ma le diverse società in giro per il mondo stanno svolgendo questa transizione in maniera differente. L’idea è partita dai giocatori in alcune società, mentre in altre nazioni è stata la federazione a portarla avanti e renderla effettiva.

C’è poi la storia della Lokomotiv Mosca in Russia, che ha di fatto trovato l’accordo con i giocatori per la riduzione degli ingaggi fino al 40%. Farfan, attaccante peruviano in forza al club della capitale, non ha però gradito in che modo la società ha portato al taglio degli stipendi.

Durante la diretta Instagram con Guizasola, infatti, Farfan non ha usato certo giri di parole:

“Che giochino con tutto, ma non con i miei soldi. Mi hanno mandato un pezzo di carta in russo, non ho capito niente e l’ho strappato. Mi fanno schifo”.

C’è chi sui social ha difeso Farfan attaccanto la Lokomotiv Mosca e chi viceversa. La questione monetaria in questo periodo è veramente difficile da affrontare, considerando le milioni di persone che devono fare i conti con la crisi, mai così pesante in diverse parti del globo.

In Russia il primo club che ha lavorato per ridurre gli stipendi è stato lo Zenit di San Pietroburgo, con il Lokomotiv Mosca arrivato subito dopo. In maniera particolare secondo Farfan. Se ne parlerà, probabilmente, a lungo.”

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Mario Scala

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