Hamsik salterà il Verona. Anno veramente sfortunato per il capitano

HAMSIK14785869Senza dirsi arrivederci: non avendone avuto il tempo, né la possibilità. Perché stavolta (e son 9 mesi che va così), il destino ha scelto per Hamsik: distorsione di primo grado alla caviglia sinistra, quanto basta per dover rinunciare al Verona e perlomeno al profumo d’uno stadio che certo – per il momento – sarà vuoto, ma che almeno avrebbe concesso la possibilità di congedarsi da quell’erba, da quell’atmosfera. Come riportato dal “Corriere dello Sport”, senza dirsi arrivederci: non essendoci l’opportunità, che già era stata “cancellata” dalla decisione del giudice sportivo ma che, nel caso d’accoglimento del ricorso, sarebbe già clinicamente azzerata, perché la botta di Mustafi ha lasciato il segno e pure un dolenzia mica male, che probabilmente chiuderà qui la stagione, perché salterà pure le amichevoli con la Nazionale.

La sfortuna – D’altro canto, come volevate che finisse! Era scritto nel preventivo, forse; oppure è stato un disegno della (mala)sorte, che si è impegnata ed ha sistemato tutto nel settimo anno dell’Hamsik napoletano che, forse per convenzione, doveva contenere una crisi. Ed è fatta! Il 2 novembre segna lo spartiacque tra il Marekiaro ch’è stato (6 reti fino a quel punto) per sei stagioni e quello che sarà nel Napoli di Benitez: per segnare, bisogna arrivare a Marassi, dopo sei mesi e mezzo ed una serie di “attacchi” frontali della dea bendata. Con il Cagliari, tanto per dirne una, i portieri fanno fenomeni e quando non ci arrivano loro, gli sfugge dai piedi un altro rigore: stavolta Avramov è spiazzato ma la traiettoria prepotente va a sbattere sulla traversa. Lui che da ragazzo non falliva mai, s’è scoperto nel cuore d’una centrifuga, ha sbagliato gli ultimi 4 rigori, abbassando la media realizzativa: ora sta ad 8 su 14, che equivale al 48% di quelli segnati e, dunque, al 52% di quelli scaraventati chissà dove.

La salute – Ma questo settimo Hamsik doveva avere qualche conto in sospeso da saldare: sarà che non si era mai fatto male (come se poi dovesse essere obbligatorio), però il 27 novembre s’arrende ad un accidente che ha un nome quasi irriproducibile (algodistrofia) e che gli fa saltare le sfide più importanti della Champions (Borussia Dortmund e Arsenal), che lo sottrae al campo per oltre 50 giorni, che lo lascia precipitare in una cupezza tecnica distante dal suo talento. Però poi tutto passa e quando rientra, gli rimane solo (solo!) l’astinenza: che va affrontata a petto in fuori!

E due – Ci vuole la Sampdoria, la squadra alla quale ha segnato il suo primo gol in maglia azzurra; o ci vuole “Marassi”, uno stadio che lo esalta; ci vuole il miglior Hamsik, che va a rimorchio di Zapata e ne coglie l’assist per scongelarsi, per ridersela, persino senza esultare, come se sapesse che non c’è gioia senza dolore. E infatti è solo un giro di danza, su una palla apparentemente inutile arriva Mustafi e lo manda in infermeria, con la caviglia che ha la forma d’un cocomero e l’orizzonte ch’è ancora tutto da scrutare: una volta era un intoccabile e stavolta, in questo settimo anno da principe azzurro, ha scoperto persino la panchina. Sono cambiate le gerarchie ed è cambiato il vento e non c’è neanche la possibilità di dirsi arrivederci. Distorsione: è tutto distorto, vero….

Fonte: Napolipress

 

Dario Catapano

Laureato in giurisprudenza e giornalista dal Febbraio 2014. Nelle cose che faccio ci metto il cuore...e la faccia! Facebook: https://www.facebook.com/dario.catapano1 Twitter: @DarioCatapano

View all posts by Dario Catapano →