Iavarone: “Napoli, occasione d’oro. Le avversarie non sembrano irresistibili. E a dicembre…”

C’è qualcosa di attraente (ritmo e intensità di gioco) e di estremo (ieri con l’Udinese, le occasioni avute e i brividi finali), dentro il Napoli che vuole davvero mettere le mani sul campionato malefico, quello che l’ha fatto soffrire nella scorsa stagione. Un’occasione unica che attraversa un paio di generazioni di tifosi azzurri, e che forse non tornerà. Unica, perché Roma, Inter e Fiorentina, comunque le si guardi, restano gli avversari meno irresistibili che potessero capitare tra quelli rimasti. Insomma i poco forti tra i fortissimi (anche se parecchi la vedono diversamente e dicono: «Per me, la Juve rimonta»). Chance unica, perché c’è già chi ipotizza un “corridoio” privilegiato verso la pausa natalizia, per via dell’Europa League già archiviata, passando magari per le partite più decisive, in ordine d’importanza: Inter, il 29 novembre, e la Roma, il 13 dicembre. Con i match contro Verona, Bologna e Atalanta inclusi. Insomma, un test lungo un mese e mezzo e variegato con match di grande, medio e piccolo calibro.

Gonzalo Higuain, autore dell’1-0 all’Udinese, sa bene quanto sia unica, e quasi certamente irripetibile, la sua occasione. Ha vinto tutto, meno quel coso lì. E lo vuole come e più degli altri del Napoli. Pochi mesi fa lo davano per spento, piegato dal mal di schiena e da quel rigore sbagliato: non lo era. Le sue scarpette hanno, invece, messo le impronte sulla continua ascesa del Napoli, che oltre al bel gioco infila record e consensi. Tuttavia pure per gli altri ventenni e gli ultra ventenni di Maurizio Sarri, è forse arrivato il momento perfetto, quello che di solito sta in equilibrio tra il troppo presto e il troppo tardi di qualunque carriera. Ventenni e un trentenne che si chiamano anche Koulibaly, Hamsik, Insigne, Jorginho, Pepe Reina, e che vanno a comporre la settima rosa più anziana della serie A: 26,8 anni di media. Cifra che rappresenta il giusto dosaggio tra esperienza, motivazioni e tenuta atletica, ma che dura solo un attimo, come sa bene chi abbia osservato almeno una volta un tramonto con attenzione. C’è quell’istante di colore assoluto e intensità perfetta, prima che il sole scenda di colpo. Ecco, in quel momento si può pure provare a lottare e. magari, vincere quel coso lì.

 

Fonte: toniiavarone.it

Carmine Gallucci

360 gradi è l'angolazione minima con cui osservo il mondo. Twitter: @CarmineGallucci

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