La cordata Vialli acquisisce la Sampdoria. E’ finita l’era Ferrero

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Vialli Sampdoria – Il sito calciomercato.com ha riportato del passaggio di mano del club blucerchiato che avverrà non prima della sfida contro il Napoli.

Vialli Sampdoria – L’ex juventino acquisirà il club da Massimo Ferrero per 85 milioni di euro.

“Concluso quasi l’intero ciclo di una gravidanza umana –oltre otto mesi da quando la trattativa ha silenziosamente preso l’avvio –  il topolino ha finalmente partorito la montagna. Definiti gli ultimi dettagli, arriverà l’ufficialità della conclusione dell’affare. Massimo Ferrero si è convinto e sta per cedere la Sampdoria al dioscuro del gol blucerchiato dei tempi d’oro, Gianluca Vialli, punta di diamante degli investitori, i magnati James Dinan e Alex Knaster, proprietari rispettivamente dei fondo York Capital e di Pamplona Capital Management. Americano il primo, con un patrimonio personale di oltre 2 miliardi di dollari; ebreo russo il secondo, cresciuto professionalmente negli Usa, amico dell’oligarca Mikhail Fridman (Alfa Bank), con solidi agganci nell’entourage del presidente Vladimir Putin. Il quarto uomo, rimasto discretamente fra le quinte pur essendo il vero motore dell’estenuante trattativa, è Fausto Zanetton, esperienze a Londra in Morgan Stanley e Goldman Sachs, amico personale di Vialli, con cui è socio nella piattaforma Tifosy. Il prezzo di vendita non è stato reso noto, dovrebbe aggirarsi attorno agli 85 milioni di euro, cash e disponibili subito per Ferrero. Gli acquirenti si faranno carico anche dei debiti della società, circa 35 milioni di euro. L’investimento totale raggiungerebbe dunque i 120 milioni di euro. Non riguarda direttamente i fondi di investimento che fanno capo a Dinan e Knaster. I due tycoon infatti sono intervenuti con capitali personali.

Vialli, l’uomo immagine e il garante delle buone intenzioni degli imprenditor, assumerà la carica di presidente della Sampdoria e svolgerà incarichi operativi nel settore tecnico. In soldoni e per cominciare sarà lui a dirigere il mercato estivo ormai agli sgoccioli, soddisfacendo i desideri del tecnico Eusebio Di Francesco, che reclama rinforzi miratiti da settimane: un esterno d’attacco (in corsa Defrel, Kamano, Ben Arfa, Emiliano Rigoni, Nicolas Gonzalez), un attaccante (difficile Simeone), e un centrocampista  di interdizione (si punta il ghanese Kudus), nonché un secondo portiere, nel mirino il clivense Seculin. La ciliegina sulla torta potrebbe essere il golden boy del Chievo Emmanuel Vignato, classe 2000, la trattativa è in corso e balla un milione tra domanda e offerta. 

Eseguito il signing (le firme) sul preliminare di accordo, i rispettivi staff legali provvederanno a mettere a punto la documentazione contrattuale vera e propria, preludio al closing (chiusura) dell’affare. Ad occuparsene sarà lo studio internazionale milanese CMS, nella persona dell’avvocato Paolo Scarduelli, mentre gli interessi di Ferrero saranno curati dal commercialista veneto Gianluca Vidal, divenuto il suo consigliere esclusivo negli ultimi mesi. L’ultimo passo avverrà davanti al notaio col passaggio delle azioni da Ferrero al gruppo Vialli. Che quindi non avrà pieno controllo del club prima della terza giornata di campionato, il 15 settembre è in calendario la trasferta di Napoli.

Otto mesi e passa per arrivare ad un passo dalla definizione del passaggio di proprietà che ha conosciuto alti e bassi, rotture, ritirate strategiche (a giugno il gruppo Vialli aveva annunciato il ritiro della propria offerta) e improvvisi ritorni di fiamma. L’offerta originaria del gruppo Vialli era stata respinta con sdegno e irritazione da Ferrero,  offeso per quello che aveva considerato un affronto: 45 milioni cash, più una trentina legati  diversi bonus, nonché i debiti pregressi (circa 35 milioni) che gli acquirenti si sarebbero accollati. L’offerta era stata rimodulata a luglio grazie all’intervento di Edoardo Garrone. L’ex presidente, che aveva regalato al club a Ferrero a giugno del 2014 (con tanto di fideiussioni a garanzia dei debiti), attraverso la cassaforte di famiglia (la San Quirico spa) ha anticipato la maggior parte dei bonus (legati ai prossimi due piazzamenti in classifica della squadra e alle percentuali incassate in futuro sulla eventuale rivendita di una dozzina di giocatori già ceduti negli esercizi precedenti, come Muriel, Fernandes, Schick), eliminando di fatto i pagamenti differiti e consentendo a Ferrero di incassare la cifra piena, tutta e subito. 

Appunto 85 milioni di euro. “Più di così non posso fare per la Sampdoria”, ha confidato Ferrero agli amici. “Ho portato il fatturato alle stelle, migliorato il rendimento e la classifica della squadra, investito nel campo di allenamento di Bogliasco e nel settore giovanile”. Tutto vero. La mano del romano del Testaccio ha raddrizzato i conti del club, migliorato la sua patrimonializzazione (a Bogliasco verranno investiti oltre 20 milioni di euro), portato la Sampdoria stabilmente nella parte sinistra della classifica. I cicli però si esauriscono e come si fa a dire di no ad un’icona blucerchiata come Vialli?  Ad inseguire la Sampdoria non c’erano solo i finanziatori di Vialli, nella corsa ad un club di solido blasone e sorretto da una tifoseria ampia e fedele, si erano schierati anche alcuni imprenditori arabi, sotto l’ala del fondo inglese Ufp Aquilor Capital, che aveva ottenuto da Ferrero una opzione, lasciata cadere ai primi di agosto. Nel “cartello” inglese era confluito fra gli altri il principe saudita di sangue reale Abdullah Bin Saud, la cui candidatura si era indebolita allorché il suo nome era apparso sui giornali. Secondo intoppo, il blitz a New York lo scorso giugno di Ferrero, che aveva incontrato gli uomini di Dinan, rilanciando  la sua richiesta: 100 milioni cash, tutti e subito. Respinto con perdite, il folkloristico presidente blucerchiato era rientrato a Genova con le pive nel sacco. Il suo viaggio aveva provocato una netta rottura dei rapporti con il vicepresidente Antonio Romei, il Richelieu del club, la testa pensante che ha condotto tutti gli affari della Sampdoria negli ultimi cinque anni. 

Rimasto solo Ferrero aveva guadagnato tempo, ricorrendo ad esternazioni estemporanee e ribadendo il concetto: per lui la Sampdoria non valeva meno di 100 milioni. Il gruppo Vialli non ha avuto fretta e lo ha lasciato bollire nel suo brodo, un brodo bollente, perché Ferrero è incalzato da scadenze e appuntamenti con la giustizia che toglierebbero il sonno a chiunque, ma non a lui che vive la vita come un film. ”Non sono i debiti che mi hanno indotto a vendere – insiste Ferrero – Ho un patrimonio immobiliare che vale 300 milioni di euro. Lo ripeto, è una questione di forza obiettiva: per la Sampdoria ho fatto il massimo e non potrei fare di più”. Sarà vero che Ferrero potrebbe fare fronte alle proprie esposizioni debitorie vendendo i condomini popolari che possiede in alcune zone periferiche di Roma.  E tuttavia resta il fatto che a settembre il Viperetta dovrà rimborsare oltre 31 milioni di euro ad una finanziaria, la DeBank, che aveva rilevato il debito acceso per salvare dal pignoramento, lo scorso agosto, di quattro locali cinematografici, tra i quali il famoso cinema Adriano di Roma. La Eleven Finance (holding immobiliare e cinematografica di famiglia), amministrata dalla figlia Vanessa, versa in condizioni drammatiche. Nel 2018 aveva accumulato oltre 55 milioni di euro di perdite; i debiti a fine 2017 superavano i 72 milioni di euro. 

La Sampdoria, per lui è stata la gallina dalle uova d’oro: gli stipendi autoassegnati, registrati regolarmente a bilancio, e i dividendi incassati (gli ultimi due esercizi si sono chiusi con oltre 9 e 12 milioni di utili) gli hanno procurato – malcontati –una quindicina di milioni di euro.

Altro spiacevole intoppo è la vicenda giudiziaria che lo vede sotto inchiesta da parte della procura di Rima che gli contesta di ave prelevato dalle casse della Sampdoria, nel 2015, oltre un milione di euro, “pescati” dai denari incassati dalla cessione del calciatore Obiang (oggi al Sassuolo) al West Ham. Un giro di fatture sospette ha indotto i pm romani a chiedere il suo rinvio a giudizio. Il 20 settembre prossimo Ferrero dovrà vedersela con il gup che potrà accogliere la richiesta della procura e spedirlo di fronte al tribunale o archiviare la pratica. Questa spinosa vicenda, le continue, estemporanee esternazioni, il continuo disprezzo per la storia della Sampdoria (ha rinunciato al trofeo Ravano, fiore all’occhiello di Paolo Mantovani), nonché la resistenza caparbia a Vialli, gli hanno alienato i favori della tifoseria sampdoriana. Quasi nessuno lo difende ormai e i tifosi organizzati avevano annunciato una contestazione preventiva e continua nei suoi confronti. L’arrivo di Vialli fungerebbe da disinnesco per questa mina vagante restituendo serenità all’ambiente. I 15mila abbonati dovrebbero crescere e toccare le ventimila unità. Quasi un record che riporterebbe il club ai tempi d’oro dello scudetto. Parola oggi proibita, ovviamente. Domani, chissà…”

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Mario Scala

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