La mia Africa, vista con gli occchi di Marco Visonà, pilota di “In Moto con l’Africa”

“In Moto con l’Africa”, il progetto dell’associazione “Medici con l’Africa Cuamm”, simbolo di un’Africa diversa. A raccontarla, Marco Visonà, pilota degli African Brothers, in un’intervista esclusiva.

L’Africa, continente dai variegati colori, con ben 53 Stati, la cui unione è raffigurata da una bandiera rappresentante l’intero continente, di colore verde, tra raggi di sole bianchi, uno per ogni Stato. Questa è la mia Africa, quella che pochi conoscono. L’Africa di chi, con la pelle nera e i denti bianchi, sorride, nonostante ci sia forse troppo poco per farlo; l’Africa di chi, per quel colore di pelle, ha subito nel corso della storia l’intolleranza razziale; l’Africa di chi, invece, la pelle ce l’ha dura. Questa non è una storia come tante, di successo, è un’esperienza. Quella di Marco Visonà, “felicemente sposato e padre di famiglia di due figli ormai universitari, amante dei viaggi e della moto dall’ età di sei anni”. Un uomo che, professionalmente, amministra e gestisce aziende da 35 anni, e che per il progettoIn Moto con l’Africa, mette a disposizione la sua vasta esperienza. Lui, che a soli otto anni ha visto una gara di moto in pista, perché, come dichiara in un’intervista che mi concede, “la malattia non mi ha (n.d.r.: non lo ha) più abbandonato”.

L’INTERVISTA

“Medici con l’Africa Cuamm”, l’associazione pilota del progetto, è composta soltanto da medici? Ne conosci la storia – da chi, quando è nata e per rispondere a quale esigenza specifica? – e dov’è distribuita maggiormente?

Ha sede a Padova, è la prima organizzazione italiana che si spende per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. La sua storia racconta l’avventura umana e professionale di oltre 1.600 persone inviate in 41 paesi di intervento, soprattutto in Africa, per portare cure e servizi anche a chi vive nelle località più povere del mondo. Un’avventura cominciata nel 1950 e mai interrotta, che ora vede a fianco di medici e infermieri locali negli ospedali, nei distretti, nelle scuole e nelle università  di Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania e Uganda.

Sei mai stato nell’Africa Subsahariana prima di questa meravigliosa esperienza? Se sì, l’avevi già percorsa e con quale mezzo? Se no, perché ti senti vicino a tali Popolazioni e cause?

Assieme agli altri membri del team (Michele Orlando, Ugo Passerini, Nicola Andreetto e Luigi Fasolato ), sono stato per la prima volta in Africa, più precisamente in Sierra Leone, ad inizio Gennaio. Volevamo renderci conto personalmente delle esigenze relative ai trasporti e studiare assieme a Medici con l’ Africa Cuamm le possibili soluzioni. La moto costituisce un mezzo vincente, laddove le strade dissestate rendono talvolta impossibile anche l’ utilizzo di mezzi a quattro. Con una piccola due ruote è possibile portare assistenza e fare prevenzione anche nei villaggi più sperduti, condurre le donne in gravidanza ai primi centri sanitari periferici e riportare le mamme ed i bambini ai loro villaggi, dopo il parto… ruote motrici! Con investimenti modesti si possono salvare molte vite umane e, dal mio punto di vista, è inaccettabile non farlo, avendone la possibilità. Ultima nota, sono legato da lunga e profonda amicizia al direttore, don Dante Carraro, medico e guida fisica e morale dell’ organizzazione.

La prima tappa del Trofeo Moto Guzzi Fast Endurance 2020 è in programma per il prossimo 19 luglio a Vallelunga. Quali sono le 5 tappe programmate?

Causa Covid-19, il calendario del campionato è stato modificato, con l’ annullamento delle tappe di Varano dei Melegari (PR) e Magione (PG). Il 18 e 19 Luglio si terranno le prime due gare a Vallelunga, altre due ci saranno nel circuito di Adria in Settembre, per poi finire a Misano Adriatico nel mese di Ottobre.

La Moto Guzzi sponsorizzerà l’intera manifestazione?

L’ intero campionato è organizzato dalla Moto Guzzi in collaborazione con la Federazione Motociclistica Italiana, nell’ ambito del campionato nazionale riservato alle moto d’ epoca. Un modo per avvicinare al mondo delle corse quanti più appassionati, attratti dalla facilità di guida della Guzzi V7III e dai costi contenuti.

Quando è stata aperta la campagna di crowfunding, quanto è stato finora raccolto e come poter aderirvi?

La campagna, attivata tramite la piattaforma Rete del Dono, è stata avviata il 10 Giugno e terminerà alla fine del campionato. A fine Giugno erano stati raccolti 343 euro, su un obiettivo finale di 5000 euro. Contiamo sul sostegno di tutti quelli che non potremo coinvolgere personalmente a causa delle restrizioni in atto.

Un progetto, “In Moto con l’Africa”, che supporta la mia Africa, la stessa di Marco Visonà, che metterà all’asta il cappellino autografato da Valentino Rossi e che conclude l’intervista con questo accorato appello :”Con l’ aiuto, anche piccolo, di tutti si possono fare grandi cose. Se pensiamo che bastano 6 euro per assicurare un trasporto in moto, dal villaggio all’ ospedale, ad una mamma della Sierra Leone, ci rendiamo conto di come ognuno di noi possa essere in grado di fare la differenza fra la vita e la morte per molte persone che vivono in condizioni svantaggiate. E la recente pandemia ci ha insegnato che siamo tutti parte della stessa avventura umana… “.

Un’avventura umana, quella della solidarietà, che auguro a tutti, iniziando da me, col mio piccolo contributo. Forse un articolo è poco, ed anche la mia adesione alla raccolta fondi, ma tanti raggi uniti insieme riscaldano la Terra, quella di tutti noi, indipendentemente dall’emisfero in cui siamo nati. Chissà che il sole dell’Africa possa risplendere ancora di più…

Lidia Ianuario