Napoli Perugia 2 – 0 del 15 aprile del 2006.
Con quella partita il Napoli ottenne la promozione in Serie B, dopo due anni di Serie C1. Ancora Napoli Perugia. Proprio come quella disputata 25 anni prima, il 26 aprile del 1981. Questa volta, però, si trattò di una festa e non di una disfatta.
La rubrica “Tasselli di Storia Napoletana” ebbe inizio il 12 ottobre del 2014 (accidenti sono già passati 6 anni!), proprio descrivendo Napoli Perugia del 1981, la partita dell’autorete di Ferrario, che gettò nello sconforto il popolo napoletano che fino a quel momento aveva creduto nello Scudetto. Ci piace ricordare che il grande Moreno Ferrario ebbe ampiamente la possibilità di rifarsi il 9 novembre del 1986 realizzando un importantissimo gol nella partita Juventus Napoli 1 – 3, che lanciò il Napoli verso il suo primo scudetto.
Sono molto legato alla città di Perugia per motivi personali. L’ho visitata più volte e l’ho sempre trovata incantevole. Per questo motivo parlo volentieri della squadra perugina. Ovviamente, però, preferisco ricordare la promozione in Serie B del 2006.
Veniamo alla partita allora.
Era la trentunesima giornata e il Napoli aveva 9 punti di vantaggio sul Frosinone, che andava in Abruzzo a disputare un presunto facile incontro con il Chieti, ultimo in classifica. La promozione del Napoli, infatti, passò anche da Chieti, perché la squadra abruzzese sconfisse il Frosinone per 3 – 0 con gol di Virdis (12’), Conversano (75’) e Pignotti (90’) [Fonte tifochieti.com]. La vittoria del Napoli, infatti, non avrebbe garantito la promozione nel caso in cui il Frosinone avesse vinto la gara. Alla trentatreisima di ritorno il Napoli avrebbe ospitato proprio il Frosinone che, per la matematica, avrebbe potuto ancora ribaltare la sfavorevole classifica avulsa (all’andata il Napoli aveva vinto 3 – 1 in trasferta). Quindi, se il Frosinone avesse vinto a Chieti, il Napoli avrebbe dovuto rimandare la promozione alla domenica successiva a Grosseto. Però, festeggiare la promozione al San Paolo, dopo tanti anni di delusioni calcistiche, fu tutta un’altra cosa.
I due gol furono siglati da Calaiò, capocannoniere della stagione, con un pregevole colpo di testa e da Capparella con una volée dalla destra. I telecronisti Gianluca Di Marzio e Beppe Savoldi commentarono il gol di Calaiò affermando che quello stacco era stato proprio un gol alla Savoldi!
Era il Napoli di Calaiò e Bogliacino, di Roberto Sosa e Inàcio Pià, di Iezzo e di Grava, di Maldonado e di capitan Montervino. Quella promozione fu soprattutto il trionfo di Edoardo Reja, l’allenatore goriziano, che aveva preso il posto di Gian Piero Ventura e che aveva sfiorato la promozione già l’anno prima, persa ai play off contro l’Avellino. Reja fu l’allenatore che fece fare il grande salto alla squadra di De Laurentiis, portandola dalla Serie C1 fino alla Seria A.
Il 2006 fu per me un anno magico. Nel mese di maggio nacque mia figlia. Nel mese di settembre cominciai una nuova vita lavorativa entrando nel mondo della scuola per la prima volta. In quell’anno cominciò la scalata del Napoli verso i posti d’onore del calcio italiano. Si capiva che quella scalata sarebbe stata importante perché il Napoli aveva una struttura societaria solida che lasciava sperare il meglio.
Amedeo Gargiulo
Fonti consultate:
tifochieti.com
wikipedia