La squalifica a Douglas Costa non è sicura: sorge un conflitto giuridico, ecco come

L’episodio sputto di Costa ai danni di Di Francesco continua a tenere banco anche perché interviene la procura federale e si profila un conflitto giuridico tra il Var e la prova tv. Ne parla Tuttosport che sembra mettere in discussione la certezza matematica delle 5 giornate di squalifica.
In attesa del pronunciamento del giudice sportivo, atteso per oggi, il procuratore della Federcalcio Giuseppe Pecoraro ha chiesto ieri l’utilizzo della prova tv per il colpo precedente rifilato allo stesso Di Francesco, una gomitata prima del gol di Babacar, non sanzionata dall’arbitro Chiffi che ha poi ammonito il brasiliano per il tentativo di testata e lo ha espulso per il successivo sputo (tra l’altro rilevato dal Var perché ai direttore di gara era sfuggito). Secondo il procuratore della Federcalcio sarebbe da valutare «il comportamento del giocatore juventino nel suo complesso con la prova tv a partire dalla gomitata». E qui sorge il primo dubbio: l’accenno di testata e il successivo sputo sono stati già sanzionati sul campo da Chiffi con l’ammonizione e poi con il rosso, e quindi sono esclusi dalla possibilità di una revisione video perché sono episodi a referto. Resta in ballo la spallata-gomitata, che in effetti non è punita da Chiffi. E qui sorge il secondo dubbio: l’arbitro non l’ha vista oppure ha giudicato l’intervento non meritevole di sanzione? Se il Var non l’ha segnalato all’arbitro allora vuol dire che non è stata ritenuta coì grave da richiamare l’attenzione del direttore di gara, quindi non sarebbe ammissibile la prova tv.

Fino a due anni fa per tutto quello che l’arbitro non vedeva era applicabile la prova tv, ma adesso con il Var che in teoria vede tutto e valuta la prova tv non ha senso e quindi si pone un conflitto giuridico.