La vedova di Giuliani: “Era innamorato di Napoli. Malattia contratta in modo assurdo. Il mio appello…”

L’appello della vedova di Giuliani:

Raffaella Del Rosario, vedova di Giuliani, ex portiere del Napoli di Maradona, morto nel 1996 dopo aver contratto l’Aids, ha parlato ai microfoni de “Il Mattino”.

«Era un idolo, dimenticato da tutti solo perché morto di Aids. Spero che per i 30 anni dalla vittoria della Coppa Uefa qualcuno a Napoli pensi che sia giusto invitare anche noi alla celebrazioni, per riabilitare il suo nome nello stadio dove ha vissuto i suoi momenti più belli».

Raffaella, lei era una specie di Wanda Nara?
«Con la differenza che non ero la manager di mio marito. Però io ero molto attenta a non svelare i segreti di quello spogliatoio che pure conoscevo perché Giuliano mi raccontava davvero ogni cosa».

Chi era Giuliano Giuliani?
«Un ragazzo che si era innamorato di Napoli fin dal primo momento che ci aveva messo piede. Era un tipo attento, taciturno e non era neppure un farfallone. Eppure la sua vita se l’è rovinata proprio per un colpo di testa, per una scappatella».

Già, perché come ha contratto l’Aids?
«Lui mi ha confidato che l’unica sua notte di follia l’ha avuta in Argentina, durante i festeggiamenti per il matrimonio di Maradona con Claudia. Io non potei andare perché da poche settimane avevo partorito la mia Jessica e vedevo in tv lui e gli altri ballare scatenati a quella festa. E io ero in lacrime ad allattare».

Come ha scoperto la malattia, che lo portò alla morte nel 1996?
«Durante un test, quando era all’Udinese. Venne da me sconvolto, in fretta e furia anche io e la bambina dovemmo fare le analisi per capire se avevamo contratto il virus dell’Hiv. Non gli perdonai il tradimento, ero orgogliosa, e me ne andai di casa. E tornai a Napoli. A casa di una mia amica brasiliana, che mi offrì il divano per dormire. E pensare che appena pochi anni prima in quella città ero una specie di Regina Elisabetta».

Lei e Giuliano arrivate a Napoli nell’estate del 1988.
«Io sono nata a Parma e ho vissuto a Bologna. Avevo 23 anni quando mi innamorai di lui e poco dopo ero già incinta. Fui io a trovare la casa a Posillipo e subito dopo a organizzare la luna di miele in Polinesia. Il viaggio di nozze più assurdo…».