L’ANALISI DELLA STAGIONE – Bennardo: “Spalletti guida perfetta. Cinque calciatori sono stati straordinari!”

Francesco Bennardo ForzAzzurri

La redazione di ForzAzzurri.net ha intervistato l’allenatore Francesco Bennardo per il consueto appuntamento in cui si esaminano le vicende della squadra azzurra

Questa volta con mister Bennardo, a scudetto conquistato, ci siamo concentrati sul percorso straordinario compiuto dal Napoli sotto la guida di Luciano Spalletti.

Il “Napoli di Spalletti” ha vinto lo scudetto proprio a Udine, città dove il mister iniziò a farsi notare dal grande pubblico per le sue qualità. Quanto ha influito il lavoro del mister sul percorso strepitoso fatto dal Napoli quest’anno?

Spalletti, al suo secondo anno in Campania dopo una lunghissima carriera ad alti livelli, è stato la perfetta guida di questa squadra. Un allenatore capace non solo di plasmare un gioco peculiare e spettacolare, ma anche di calarsi perfettamente nell’identità cittadina grazie anche al suo stile comunicativo unico. A Napoli ha dimostrato di aver le capacità per assecondare il talento a disposizione e per formare un ambiente di lavoro positivo e propositivo, aiutando la sua squadra a sviluppare una vera e propria coscienza collettiva condivisa.

Il lavoro di Spalletti ha influito tantissimo, è stato quel qualcosa in più che ha permesso al Napoli di vincere, facendo a meno di giocatori importanti come Koulibaly, Insigne, Fabian Ruiz e Mertens. È stato soprattutto merito suo se i nuovi arrivati Kim, Kvaratskhelia, si sono inseriti al meglio, se Osimhen al primo vero anno con continuità è riuscito a sfruttare al massimo le proprie qualità. È stato merito suo, se il Napoli ha fatto il salto che separa le grandi squadre.

A suo avviso, questo organico può ancora migliorare o pensa che sia stato fatto il massimo?

Certamente il mister quest’anno ha saputo trarre da tutti i singoli il massimo e credo, essendo un gruppo molto giovane, ci siano ancora margini di miglioramento, sia nelle fasi di gioco e sia di personalità , perché vincere aiuta a vincere. Questa vittoria del campionato farà fare uno scatto mentale a tutti i singoli, la voglia di cercare sempre di andare oltre e riassaporare di nuovo certe partite con una mentalità diversa.

Credo che sia stimolante vedere il processo di crescita della squadra, personalmente mi incuriosisce molto. Se la società cura il dettaglio puoi fare grandi cose, avendo ben in mente i tre verbi: Vincere, Convincere, Divertire.

Quattro giocatori dei quali non farebbe mai a meno in questo Napoli. Ci spieghi anche il perché?

Non mi piace parlare dei singoli perché in questa squadra il collettivo ha fatto la differenza. In quel modo di giocare si sono distinti alcuni giocatori, come Kim.

Giocatore sconosciuto ma l’impatto nel calcio italiano è stato devastante, il rompere le linee con palla al piede, forte sull’uomo, bravo tecnicamente difensore che non ci ha fatto rimpiangere il grande Koulibaly.

Poi l’evoluzione del capitano Di Lorenzo, nel giocare dentro il campo con inserimenti da mezzala. Lobotka mentre prima era il classico play, quest’anno, nel rompere le linee con palla al piede rivedevo Iniesta dei bei tempi. Quest’anno, poi, ha fatto anche goal  rispetto agli anni scorsi.

Kvaratskhelia con i suoi gesti tecnici, che ti permetteva di creare la superiorità numerica nei vari 1vs1 saltando l’uomo e rompendo gli equilibri delle squadre avversarie.

Osimhen è il giocatore che tutti vorrebbero. Ti permette di fare le due fasi giocare in profondità quando le squadre portano la linea alta, ma nello stesso tempo viene anche a legare il gioco abbassandosi.

È fortissimo nelle palle aeree, giocatore completo con ancora tanti margini di miglioramento.

Metto su tutti questi 5 giocatori che si sono evoluti tantissimo nel gioco di Spalletti.

Se l’impianto della squadra dovesse rimanere lo stesso o se, addirittura, dovesse essere migliorato, pensa che il Napoli possa aprire un ciclo sia in Italia che in Europa?

Ha tutte le carte in regola per farlo. Quando parlo di curiosità è proprio quello che intendo, andare oltre, cercare di fare meglio di quest’anno, cercando di arrivare in semifinale di Champions, arrivare in finale di Coppa Italia e continuare a stare nelle parti alte della classifica. Sono convinto che questo modo di pensare permetterà al Napoli di fare il necessario cambio mentalità. Tutto questo accadrà solo se la società rimarrà compatta, ignorando le tante sirene che arrivano da fuori.

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