L’ex allenatore della Juventus, Maifredi ha rilasciato alcune dichiarazioni al Resto del Carlino.
«Da fuori non è facile giudicare, però se guardo l’organico del Bologna e quello della Sampa non vedo differenza di valori. Questa squadra può e deve fare di più».
Colpa del timoniere allora?
«Donadoni è stato un giocatore immenso, ma ammetto che come tecnico non lo conosco: non so come prepara le gare o come lavora durante la settimana. Vedo invece come commenta le sconfitte: è troppo gentleman, sembra che si faccia scivolare addosso le cose. Ora non dico che il prototipo debba essere Gattuso, ma scuotere la squadra a volte è necessario».
Chi sta messo male è il calcio italiano nel suo complesso.
«Siamo a un punto zero e per ripartire ci vorrebbe un approccio nuovo. Negli anni ‘80 spuntammo io e Zeman e nel solco s’inserì Sacchi. Oggi un innovatore del genere all’orizzonte non lo vedo».
E’ un pasticcio anche il rapporto tra Donadoni e Destro.
«L’attaccante fiuta subito se ha la fiducia del suo allenatore. E’ il ruolo più delicato di tutti».
Se almeno ci fosse Verdi.
«Verdi ha fatto bene a restare: nel Bologna ha quella continuità che al Napoli non avrebbe trovato. Purtroppo il diavolo ci mette sempre la coda e Verdi è finito ko».