Maradona jr, bebè in arrivo e nuova avventura calcistica: “Papà felicissimo, sapete come ha reagito?”

Maradona jr a 360° gradi ai microfoni de Il Mattino

Qual è il suo bilancio dell’estate?
«È una estate piena di impegni come accade sempre per me. Ricca di allenamenti, di beach soccer, di tanto caldo, troppo caldo».
Come lo combatte?
«Io sono un tutt’uno con il condizionatore. Se sono a mare oppure in una tappa del campionato italiano di beach soccer o infine se mi alleno, il caldo lo sopporto abbastanza, ma essere per strada troppo tempo in estate non fa per me».
L’adrenalina del calcio serve anche a dimenticare la sofferenza fisica.
«Quando mi alleno, non so perché, lo sento meno. Credo sia una mia caratteristica personale. In questo periodo, poi, fa particolarmente caldo».
I suoi impegni a cavallo tra beach soccer e calcio a undici?
«Ho appena concluso la stagione di beach con la Lazio e purtroppo non è stata positiva per noi. Ora mi aspetta il calcio a undici e la preparazione con l’Afro Napoli, un progetto cui tengo tantissimo».
L’Afro Napoli fa dell’integrazione razziale uno dei propri punti di forza. Cosa l’ha spinta ad accettare il loro invito?
«Innanzitutto le ambizioni che ha questa società di voler arrivare lontano e progettare il futuro. E poi non potevo non sposare il progetto sociale e politico dell’Afro Napoli. Credo che oggi l’immigrazione nella nostra nazione sia vissuta come un problema ed invece credo che potrebbe essere una grossa risorsa».
Come vive tutte le polemiche legate all’argomento, soprattutto quelle dei dibattiti televisivi?
«A volte sento tante cose assurde. Tanti discorsi da terzo mondo. Alla fine purtroppo non si è preparati abbastanza per parlare dell’argomento. Il tema immigrazione è importante, dovrebbe stare a cuore a tutti noi».
Ha avuto modo di confrontarsi con questi ragazzi e con le loro storie?
«Al momento non mi sono ancora confrontato con nessuno di questi ragazzi, ma mi piacerebbe farlo. So che ognuno di loro ha una storia da raccontare. Mi riprometto, non appena partiranno gli allenamenti, di confrontarmi con loro e con le loro vite perché c’è tanto da imparare e, ripeto, mi rendo conto che non se ne sa mai abbastanza».
Ad uno sportivo pesa rinunciare ai bagni d’agosto?
«Personalmente sono parecchi anni che non faccio una estate, tranquilla, rilassata. Ma per scelta. Adoro il beach soccer, adoro il calcio e non ho voglia di fermarmi. Ma per noi calciatori o per tutti coloro che dedicano la loro vita al calcio, l’estate è sempre più ridotta all’osso».
I suoi luoghi dell’estate?
«Ho conosciuto bene le isole napoletane in età più adulta. Dai quattro ai diciassette anni ho vissuto tutta la mia infanzia estiva fra Terracina e il Circeo, precisamente a San Felice al Circeo. Ho bellissimi ricordi. Tra le nostre spiagge adoro Ischia e il castello aragonese, con l’acqua bellissima che sta lì».
Questa è anche l’estate della notizia dell’arrivo di suo figlio, il piccolo Diego.
«Ci vuole un po’ di tempo ancora, nascerà tra marzo e aprile. Però è tutto particolare per la notizia che è arrivata mentre ero in ritiro con la squadra».
Non poteva non chiamarsi Diego
«Parlando spesso con mio padre è una cosa a cui tiene molto. Ma noi avremmo continuato comunque la dinastia. Quando gliel’ho comunicato era felicissimo per me, per mia moglie, per il piccolo che nascerà. Mi ha fatto sentire tutta la sua felicità. Era una cosa che sapeva che ci avrebbe reso felice. Ed in più era contento lui perché gli piaceva l’idea di ridiventare nonno».
Rispetto a quando era più ragazzino si è alleggerito il peso del cognome che porta?
«Ho sofferto il peso del cognome a una determinata età, quella dei quattordici, quindici anni, l’età dell’adolescenza, quando si amplificano un po’ più i problemi. Da quando la situazione si è risolta sono e siamo più tranquilli tutti».
L’abbraccio tra mamma e papà in occasione della visita per la cittadinanza onoraria riconosciuta a suo padre è stato il suggello.
«Questo è chiaro. Siamo sempre stati sempre con la coscienza a posto perché abbiamo sempre agito con chiarezza e responsabilità. Poi non sempre tu riesci a fare tutte le cose bene, così come vorresti. Ma il fatto che lui si sia chiarito con mia mamma, il fatto che noi abbiamo un bellissimo rapporto ed il fatto che lui abbia un bellissimo rapporto con mia moglie aiuta tutti ad essere più sereni».
Quanto tempo è passato da quel primo incontro a Fiuggi, nel 2003, quando lei aveva solo 17 anni e per la prima volta incontrava suo padre?
«Tantissimo tempo e tante cose sono accadute».
Come si rilassa in quei giorni un cui non ha proprio nulla da fare durante l’estate, giorni da dedicare a se stesso?
«Quest’anno abbiamo fatto un paio di giorni in barca e ci è piaciuto molto. In genere, però, a mare mi piace stare tranquillo con mia moglie, rilassarmi».
Un libro per l’estate?
«Questa estate non ho letto tanto. La mattina mi piace leggere quotidiani online, mi piace essere aggiornato. Informazione più che libri. Ovunque. Su computer, telefonino e seguo tanto Sky perché per chi piace lo sport Sky è un punto di riferimento».
Un viaggio da turista?
«Sono uno che viaggia molto, ma mi piacerebbe andare in Giappone. Però adesso con la maternità mi rendo conto che è complicato».