Nel Napoli dei record brillano due gemme: Lorenzo & Dries, gli estrosi bassotti del gol

Napoli – Una nuova luce illumina il calcio italico: è il Napoli del maestro Sarri che ha incantato l’Europa intera con il suo calcio straordinario fatto di veloci e perfette geometrie, dispensando ogni volta lezioni di gioco complesso e d’avanguardia, con il dogma supremo della filosofia sarriana sempre in primo piano: la superiorità delle idee e del gioco sui singoli.

E’ dunque il Napoli dei record, dalle vittorie esterne, ai punti e i gol fino a scendere nei meandri più  sottili dei numeri che piacciono tanto agli appassionati di statistiche: compagine con più palloni giocati (32966), media possesso palla più alta (62.04%), squadra con più tiri nello specchio della porta (261), quella che ha recuperato più palloni (2640) e ancora, unica squadra, nei principali campionati europei, a portare quattro giocatori in doppia cifra. Senza ombra di dubbio una serie irrefrenabile di esaltanti conquiste matematiche, combinate a prestazioni tecnicamente e atleticamente da sontuosa corazzata del calcio che sono il migliore viatico per l’assalto al tanto agognato scudetto 2017-2018.

Un anno davvero da incorniciare. Il Napoli di Sarri ha ridotto il distacco dalla Juventus rispetto ad un anno fa, quasi dimezzandolo, passando da un -9 ad un più incoraggiante -5, e il dato dell’ottava consecutiva partecipazione alle coppe europee è la conferma della maturità raggiunta attraverso un gioco esaltante ed efficace che non è certamente pura accademia.

Lo spettacolare Napoli di Sarri, con il suo attacco stratosferico, ha messo in mostra, nella stagione delle magie, due stelle luminose che hanno inciso in maniera determinante nel cammino degli azzurri: Mertens ed Insigne, gli estrosi bassotti del gol.

Tutto nasce per uno strano scherzo del destino, all’apparenza foriero di nefasti presagi per il campionato del Napoli. Il tecnico toscano, deve necessariamente far fronte alla grave emergenza determinatasi in attacco dopo l’infortunio di Milik ad inizio ottobre, estrae dal fodero la bacchetta magica e si inventa Mertens attaccante centrale, con risultati straordinari sia per Dries ma indirettamente anche per Lorenzo Insigne.

 Il folletto belga, la stella del campionato, esplosivo ma triste esterno, perennemente in ballottaggio con il nervoso Lorenzo il Magnifico, diventa un cecchino infallibile, un super bomber di caratura europea: supera i 30 gol stagionali, arriva ad un passo dal titolo di capocannoniere con 28 reti, collezionando doppiette e triplette, addirittura anche un poker. Un trend di inarrestabili realizzazioni che cancella in un attimo il ricordo ingombrante del Pipita. Un bomber spietato, dunque, nato per caso in Belgio ma napoletano nell’anima.

Come per magia si riaccende il sorriso e il folletto magico diventa da falso nueve a leader d’attacco della spietata macchina da gol azzurra. Una stagione fantastica fatti di gol – vere pennellate d’autore – ma esaltata anche da giocate d’alta scuola condite da una impressionante velocità d’esecuzione. Un’ira di Dio, un autentico fardello per le difese avversarie.

Dal Psv il Napoli l’ha acquistato quattro anni fa all’epoca di Benitez. De Laurentiis incontrò a Londra, Soren Lerby, l’agente danese di Dries per mettere nero su bianco e portare il giocatore all’ombra del Vesuvio. Il Napoli pagò al Psv Eindhoven 9.480.000 euro.

A quanto sembra oggi Mertens vale 30 milioni di euro, quanti ne ha offerti il West Ham deciso a trapparlo al Napoli dopo l’ultima strepitosa stagione in maglia azzurra.

Ma Dries è davvero felice, fresco di rinnovo con il club azzurro, ha rilasciato alcune clamorose dichiarazioni dal ritiro belga. “Sono molto felice di rimanere a Napoli. C’è stato tanto interesse nei miei confronti, dato che avevo soltanto un anno di contratto. Ma nella mia testa c’era solo il Napoli. Si è vero, mi voleva il Chelsea ma anche il Barcellona. Che senso ha però andare lì e fare la panchina a Messi, Suarez e Neymar? Io voglio giocare e a Napoli sto bene”.

Anche per il Magnifico l’infortunio di Milik ha avuto una componente determinate per la sua definitiva consacrazione. Terminato il turnover tra lui e Mertens il genietto di Frattamaggiore si è trasformato in assoluto protagonista: 18 gol – vicecapocannoniere degli azzurri dopo Mertens – i due gol in Coppa Italia e in Europa, ma anche assist da mille e una notte, ed un prezioso lavoro di supporto alla difesa che lo ha legittimamente consacrato tra i migliori talenti del calcio europeo. Una stagione da autentico principe azzurro, si è messo al centro del progetto, legandosi al Napoli fino al 2022 con un contratto da 4 milioni di euro. Lanciato in Serie A da Mazzarri, Benitez lo ha perfezionato soprattutto nella fase difensiva e con Sarri c’è stata la definitiva esplosione.

E’ oramai la bandiera del club partenopeo, in un solo anno ha messo in mostra le sue potenzialità: continuità di rendimento, gol a raffica, assist, prestazioni mai banali, finalmente un vero e proprio protagonista della squadra azzurra. Ora Lorenzo il Magnifico è certamente uno degli esterni sinistri più forti di tutto il panorama europeo: grande velocità d’esecuzione, un letale tiro a giro di destro, va via nell’uno contro uno, asfaltando avversari a ripetizione. Un anno da ricordare con prodezze sfornate in serie. La più bella al Bernabeu in Champions, il mezzo pallonetto da 30 metri che annichilì Navas. Ed è proprio grazie a quel gol di rara bellezza che l’immagine di Lorenzo svetta al fianco di Cavani e Vardy, sul Castello di Cardiff.

In mezzo alla crema del calcio europeo, nell’Olimpo del calcio che conta c’è posto anche per Lorenzo Insigne detto il Magnifico. Nella magica notte di Madrid, illuminata dai suoi piedini fatati, disegna una indimenticabile pennellata che entra di diritto nella storia del calcio.

Raffaele Ariola