Nel corso della trasmissione “Attacco a Napoli” in onda su piuenne, è intervenuta telefonicamente Angela Tibullo, la criminologa che assiste il pool di avvocati di Ciro Esposito.
“Sono ancora convinta che a sparare sia stato il De Santis. E vi dirò di più: domenica abbiamo fatto un sopralluogo ed alcuni testimoni ce l’hanno assicurato. Questa non è solo una mia idea, anche il pm è convinto che a sparare sia stato il De Santis.
L’auto che viene fuori dopo gli spari è di colore argento ed è possibile che in quella gip ci siano dei complici. La Procura ci sta lavorando, ma è difficile ricostruire la targa.
Secondo la nostra ricostruzione, i ragazzi napoletani a Roma hanno parcheggiato nella carreggiata opposta rispetto a dove si trovava il pullman. Poi, sentendo delle urla, attraversano la carreggiata andando incontro al fumo. A questo punto, si trovano di fronte alcune persone vestire di nero e con i caschi in testa. Tutti, tranne uno che poi è stato identificato come il De Santis. Questo gruppo vestito in nero attaccava il pullman di tifosi napoletani composti da donne e bambine. I napoletani quindi hanno provato ad aiutare i concittadini e mentre provavano ad allontanare questo gruppo, il De Santis è caduto mentre i suoi complici correvano nel Ciak Village. Il De Santis si è alzato, ha preso la pistola che aveva con se ed ha sparato. Un testimone parla chiaro: la pistola ce l’aveva il De Santis.
Idrante? Non posso rispondere a questa domanda perché ci sono indagini in corso.
Voglio però evidenziare che ci sono 4 complici che sono scappati all’interno del Ciak, ma che poi sono scomparsi. Io sono stata lì per un sopralluogo ed ho visto che dalla parte posteriore del Ciak non c’è un’uscita secondaria, ma una rete tagliata. La premeditazione in questa vicenda c’è ed è stato organizzato tutto nei minimi dettagli.
Il De Santis dovrebbe essere condannato, ma siccome ha dei santi in paradiso, non so come andrà a finire.
Ho un testimone che ci ha raccontato tutto, nei minimi dettagli e valuteremo se farlo identificare o meno”