Il calcio sa essere totalizzante, può contenere gioie, dolori, delusioni, riscatti, soddisfazioni e sentimenti di ogni tipo. Vincenzo Pinto non ha neanche quattordici anni ma ha già una storia di calcio profonda, complessa, costruita nel segno della sua determinazione. Ma chi è Vincenzo Pinto? E’ uno dei tanti ragazzi di Napoli cresciuti nei propri quartieri dando calci ad un pallone. Come tanti, comincia da una parrocchia, dalla “Sacra Famiglia” al rione Luzzatti, una delle tante periferie della città, dove il calcio è sia il collante, lo strumento per l’aggregazione dei ragazzi ma anche la migliore alternativa alla strada.
Molto presto Vincenzo passa dalla parrocchia al calcio vero, alla Mariano Keller, una delle realtà all’avanguardia nel mondo del pallone giovanile napoletano. Il 15 Giugno 2010 avviene purtroppo una tragedia che cambia la vita di Vincenzo. Suo fratello Luca, attaccante classe ’93 del Vico Equense, che militava in Lega Pro, seguito fortemente dal Milan, muore in un incidente stradale. Il dramma sconvolge non solo la città di Vico Equense ma tutto il calcio campano, che piange la scomparsa di un giovane talento di diciassette anni. E’ naturalmente indescrivibile il dolore provato dalla sua famiglia, figuriamoci poi per un ragazzino di dieci anni che perde suo fratello.
Ma Vincenzo non si perde d’animo, vuole aiutare la sua famiglia a riprendersi, a superare un lutto così duro da digerire. Il calcio è lo strumento a sua disposizione, quel pallone che animava i sogni di Luca e che ora accende i desideri di Vincenzo, che fa emergere tutta la sua determinazione e si comporta con grande maturità, mostrandosi pronto a ridare un sorriso a tutti, a sua madre, allo zio Ciro che lo segue costantemente. Il suo mentore è Roberto De Meo, un allenatore e soprattutto un maestro di calcio che trova per la sua strada alla Campania Soccer, la scuola calcio in cui decide di trasferirsi.
Vincenzo alla Mariano Keller era un esterno destro, soprannominato “Furia” per le sue qualità atletiche ma decide di fare l’attaccante, il ruolo di suo fratello Luca. De Meo lo aiuta in questa sua richiesta, il suo supporto è sia psicologico che tecnico e i risultati sono ottimi. Vincenzo mette in luce grande forza esplosiva oltre alla qualità tecniche e nel ruolo d’attaccante riesce ad attirare l’attenzione di molti osservatori.
Nel campionato Giovanissimi Regionali Pinto realizza 31 gol e si laurea capocannoniere nel suo girone, numeri che accendono i radar di vari club pronti a portarsi a casa questo giovane talento. Sono tante le società interessate: il Pescara, la Salernitana, il Frosinone e il Benevento, che hanno combattuto per tesserare questo giovane talento classe ’2000, in cui si notano qualità tecniche ed atletiche di grande prospettiva.
Il Benevento riesce a spuntarla, grazie all’impegno di Daniele Petrone, responsabile scouting per il vivaio. Pinto s’aggregherà al gruppo dei Giovanissimi Nazionali del Benevento, allenati da Giovanni Ignoffo, ex difensore che ha militato anche nel Napoli nella stagione 2004-05, il primo anno dell’era De Laurentiis, quello della rinascita dalla serie C. Si aprono le porte di un settore giovanile professionistico per Vincenzo, che non vuole più fermarsi. Ha il gol nel sangue e vuole continuare a segnare, sempre nel ricordo di suo fratello Luca, al quale dedica ogni rete con uno sguardo al cielo. Gli occhi in alto per custodire la forza e continuare a combattere fino al prossimo gol, alla prossima dedica…
Fonte: iamnaples.it