Il Napoli si prepara alla trasferta di Marassi contro il Genoa
Tattica Genoa-Napoli – Allo stadio Marassi di Genova, domenica 29 agosto alle ore 18.30 andrà in scena il match valevole per la seconda giornata del campionato di Serie A 2021/2022. Il Napoli, orfano di Victor Osimhen squalificato, vorrà sicuramente guadagnare la seconda vittoria consecutiva, mentre il Genoa di Ballardini deve reagire alla cocente sconfitta per 4-0 rimediata settimana scorsa contro l’Inter di Simone Inzaghi. “Questione di moduli” è la rubrica dedicata agli appassionati di lavagnette tattiche, moduli e sistemi di gioco.
Il Genoa di Ballardini
Ballardini e i suoi devono smaltire la pesante sconfitta rimediata a San Siro contro l’Inter campione d’Italia. Se sul campo le cose sono iniziate con il piede sbagliato, dal mercato arrivano buone notizie, presto in rossoblu potrebbero arrivare: Sam Lammers, Felipe Caicedo e Nikola Maksimovic. Queste la probabile formazione dei grifoni: GENOA (3-5-2): Sirigu; Biraschi, Vanheusden, Criscito; Sabelli, Sturaro, Badelj, Hernani, Cambiaso; Pandev, Kallon.
Contro i nerazzurri, i grifoni hanno dimostrato di soffrire molto le palle alte, due dei quattro gol subiti infatti arrivano da colpi di testa, uno da corner e l’altro su azione. In fase di impostazione i rossoblu prediligono il gioco per vie centrali (anche se non disdegnano le incursioni dalla fasce), mantenendo la linea difensiva a tre, passando anche al 3-3-4 cercando di portare molti uomini a ridosso e dentro l’area di rigore, fanno del pressing una delle loro armi più temibili. In fase di non possesso lo schieramento passa ad una difesa a 4 che può variare anche a 5 in caso di necessità.
Il Napoli di Spalletti
Gli uomini di Spalletti arrivano dalla vittoria casalinga contro il neo promosso Venezia, ma a Genova ci arrivano orfani di Victor Osimhen, che dovrà scontare due giornata di squalifica dopo l’espulsione rimediata e di Piotr Zielinski che ha lasciato il campo anzi tempo per infortunio. La probabile formazione azzurra è la seguente: NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Fabian, Lobotka, Elmas; Politano, Insigne, Lozano.
Contro i veneti, gli azzurri sono parsi quasi sempre in controllo della gara rischiando concretamente in una sola occasione. Dopo il rosso rifilato ad Osimhen il tecnico di Certaldo ha deciso di passare al 4-4-1 con Insigne riferimento centrale in attacco, soluzione tattica che potremmo rivedere anche contro Ballardini e i suoi. I terzini hanno dato una grossa mano in attacco con molte sovrapposizioni, con gli esterni che si portavano in area. In occasione dei due rigori assegnati al Napoli entrambi sono arrivati da cross, il primo di Mario Rui, il secondo di Di Lorenzo. I centrocampisti seguono molto l’azione offensiva portandosi spesso in zona pericolosa, il gol del 2-0 infatti è stato segnato da Elmas.
In fase di impostazione gli azzurri mantengono spesso il 4-3-3, ma portano in area anche 4 uomini, passando di fatto ad un momentaneo 4-2-4. In fase di non possesso invece il modulo era un 4-1-4 o 4-5 (vista l’assenza dell’undicesimo uomo) a linee molto serrate, ci si può quindi aspettare un 4-4-1 o 4-5-1.
Tattica Genoa-Napoli
Domenica si scontreranno due squadre reduci da due momenti diversi e con due obbiettivi diversi. Gli azzurri, seppur con la situazione Insigne ancora incerta e la possibilità di vedere Manolas andare all’Olympiakos, devono pensare al campo e vorranno sicuramente vincere la seconda gara consecutiva iniziando così nel migliore dei modi la cavalcata verso la qualificazione alla prossima Champions League. La scorsa stagione per i partenopei arrivò, proprio contro i grifoni, una sconfitta per 2-1 a Marassi. Il Genoa dal canto suo vuole conquistare i primi punti della stagione. Tra i padroni di casa c’è tenere d’occhio Kallon, che contro l’Inter è stato sicuramente uno dei più pericolosi. Come detto prima le palle alte sono un punto debole degli uomini di Ballardini, ragione per cui Petagna potrebbe essere l’arma in più di Spalletti. Il tecnico azzurro dovrà fare inoltre molta attenzione al pressing degli avversari, che a tratti può essere molto aggressivo.
Alessandro Santacroce
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