QUESTIONE REINA – In questo calcio ‘stramaledettamente’ ricco non c’è posto per i sentimenti, ma una domanda lasciatecela fare

Un primo tempo  tutto da dimenticare quello fatto vedere dal Napoli ieri sera contro l’Atalanta. I mostri del passato sembravano essersi risvegliati prepotentemente manifestandosi in tutta la loro bruttezza.

Fortunatamente, il Napoli visto ultimamente non sembra essere quello degli anni passati e ha saputo affrontare il secondo tempo con il piglio della grande squadra che sa vincere anche senza il bel gioco. I ragazzi non hanno perso la testa e in pochi minuti sono riusciti ad agguantare il pareggio con un gran goal di Zielinski e dopo poco hanno raddoppiato con Mertens. Sul finale è anche arrivata la rete di Rog, la prima in serie A. Risultato finale 3-1 per il Napoli e tutti a casa.

C’è qualcosa, però, che ha negato ai tifosi la gioia completa: il saluto (con tanto di lacrime) da parte di Reina sotto la curva. Sara addio?

La vicenda è nota: il PSG offre a Pepe 2 anni di contratto (con opzione sul terzo) a più di 3,5 milioni di euro all’anno. Ora, che Reina sia tentato da questa nuova, e forse ultima, esperienza professionale non fa una piega. Il suo rapporto contrattuale col Napoli finirà il 30 giugno 2018 e in assenza di proposta di rinnovo, o meglio, di “accordo” sul rinnovo, il portiere e la società sono liberi di prendere in considerazione tutte le offerte che vengono presentate.

L’unica domanda che ci poniamo è “perchè”?

Perchè aspettare gli ultimi giorni di mercato e trovarsi in una situazione a dir poco imbarazzante? Perchè, per la seconda volta consecutiva (vedi vicenda Higuain), siamo impreparati ad affrontare l’eventuale partenza di un calciatore? Eppure, la questione Reina esisteva già dal ritiro di Dimaro e, in questo calcio fatto di sceicchi e cinesi ultramilionari, ci sta che uno di loro si svegli una mattina e decida di portartelo via. Nel dubbio, non si poteva già individuare e bloccare il possibile sostituto?

Si è forse fatto troppo affidamento sulla questione d’onore? “Tanto c’è un patto scudetto tra i calciatori e il mister”.

Si è dato per scontato il forte legame instaurato in questi anni tra la città e l’atleta? “Pepe è il leader dello spogliatoio e idolo indiscusso dei tifosi. Ama troppo la città e non ci lascerà, almeno fino al 30 giugno”.

Ecco, questi sono i pensieri che hanno fatto un po’ tutti in merito alla vicenda Reina. Eppure, i tifosi continuano a non tener conto che nel calcio moderno i sentimenti occupano solo il 5% di una torta immaginaria mentre il restante 95% è costituito da interessi economici e personali.

Nel caso Reina bisogna ragionare a mente fredda e prendere in considerazione sia l’interesse della società che del calciatore.

La società, ferma sulla decisione di non rinnovare alle condizioni richieste dall’entourage del portiere, si troverà ad incassare dalla cessione circa 7 milioni per un calciatore di 35 anni e che a giugno si sarebbe liberato a costo Zero. Nel caso in cui non si riuscisse a trovare in questi ultimi giorni di mercato un degno sostituto, ADL potrebbe anche decidere di rifiutare l’offerta del PSG e obbligare Reina a rispettare il contratto in essere col Napoli fino al 30 giugno. Il rischio conseguente sarebbe quello di trattenere un calciatore scontento in un ruolo molto delicato. Voi lo fareste?

Il calciatore, dal canto suo, percepirà 3,5 milioni all’anno più vari bonus per le prossime due stagioni (forse tre) andando a giocare l’ultimo spezzone della carriera in un club schifosamente ricco, ambizioso e pieno di campioni.

Entrambi i punti di vista sono legittimi e pienamente condivisibili e, a differenza di altre storie più recenti, qui non ci sono traditori o cattivi di turno. L’unica cosa che lascia un po’ perplessi sono i tempi e le modalità dell’operazione.

Il calcio moderno non ammette sentimentalismi, ma una domanda va fatta sia a Reina che alla società: non si poteva agire diversamente tenendo conto dei tifosi? Alla fine loro sono gli unici che in questo calcio ‘stramaledettamente ricco’ ci mettono ancora il cuore senza guadagnarci nulla.

Dario Catapano

Dario Catapano

Laureato in giurisprudenza e giornalista dal Febbraio 2014. Nelle cose che faccio ci metto il cuore...e la faccia! Facebook: https://www.facebook.com/dario.catapano1 Twitter: @DarioCatapano

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