Repubblica – No alla Champions e in Serie A ridotti i ricorsi al video: è addio Var…

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L’edizione odierna de ‘La Repubblica’ scrive sul possibile addio al Var:

“In Champions il Var non c’è e non ci sarà, per una scelta precisa. E a questa dimensione antica potrebbe tornare la Serie A se il Video assistant referee, che è al secondo anno di sperimentazione dopo una stagione di test off- line, non venisse confermato. Non è questa la linea tracciata: Federcalcio e Lega hanno fatto un investimento economico – circa 4 milioni – e d’immagine nel trasformare l’Italia in un uno dei Paesi pionieri della tecnologia. A fine stagione la Figc invierà una relazione all’Ifab con i risultati e poi attenderà istruzioni sul nuovo protocollo. Però il capo dell’Aia, Marcello Nicchi, ha lasciato spazio anche ai dubbi: “Non so ancora dire se il Var ci sarà nella prossima stagione, intanto lavoriamo per migliorarlo”.

La realtà è che in Serie A si assiste da settimane a una crisi di rigetto per la novità, forse per il malessere diffuso di una parte degli arbitri che vogliono invece rivendicare la centralità del ruolo sul campo. Di sicuro il Var ha scalato una marcia e rallentato la velocità: dalla portata dirompente e rivoluzionaria del girone d’andata ha assunto ora una posizione più discreta e meno invasiva. A gennaio, nell’incontro con gli allenatori, gli arbitri avevano snocciolato i numeri parziali della sperimentazione: 1078 verifiche con la moviola, 60 decisioni corrette in 210 partite, 11 errori, di cui 7 decisivi ai fini del risultato. E illustrato le prime variazioni al protocollo, lasciando più discrezionalità ai guardalinee sul fuorigioco e chiedendo invece di rivedere al monitor ogni fallo di mano in area.

Quello che è sotto gli occhi di tutti è che, adesso, gli stessi provano a fidarsi più del proprio occhio e ricorrono sempre meno al video. Anche a costo di sbagliare. Banti non è stato portato a rivedere i contatti sospetti su Dybala e su Lucas Leiva in Lazio-Juventus, come Pairetto ha deciso di negare al Benevento il rigore di Ranocchia su Cataldi. Nella prima metà del torneo, il Var ha assegnato 18 rigori in più e ne ha cancellati 7 già fischiati sul campo. Nel ritorno, fin qui ne ha “aggiunti” solo 4 in più e ne ha cassati altrettanti. Non è un caso: sulla valutazione dei contatti la discrezionalità del direttore di gara resiste ancora all’evidenza della tv.

Il presidente Fifa Infantino è invece entusiasta: “Si perdono solo 90 secondi a partita per il Var, contro i sette minuti sprecati per i falli laterali”. La stessa dialettica internazionale si era registrata davanti alla Goal line technology. La Fifa la testò alla Confederations Cup 2013 per poi introdurla al Mondiale in Brasile. L’Uefa, invece, vi ha ceduto solo due anni più tardi, e ha comunque difeso la figura dell’arbitro di porta. Cioè quel souvenir del passato che l’altra sera, a pochi metri dall’azione e con visuale sgombra, ha sbagliato la decisione sull’intervento del difensore belga del Tottenham. A lungo lo scontro è stato impersonato da Blatter e Platini, poi accomunati dalla fine politica”.