Rinnovo Sarri, Repubblica: “Pronta l’offerta De Laurentiis. Ecco cifre e dettagli”

L’edizione napoletana di Repubblica rivela i dettagli dell’offerta di De Laurentiis per Sarri:

“Il Napoli è tornato prepotentemente in corsa dopo la vittoria col Chievo soprattutto dal punto di vista psicologico e quindi altri argomenti non sono ammessi. Tutto sarà rinviato di una ventina di giorni, compreso il tanto atteso confronto tra Sarri e De Laurentiis sul futuro.

“Adesso non è la priorità”, ha spiegato proprio l’allenatore che sul tema è in sintonia col presidente, atteso in Italia nei prossimi giorni proprio a ridosso della sfida di San Siro, cui non dovrebbe assistere dal vivo. Ma per l’appuntamento bisognerà ancora aspettare. Logico, per ora, concentrarsi sullo sprint tricolore, poi entro fine mese il discorso futuro sarà affrontato in maniera esaustiva.

Sarri è legato al Napoli fino al 2020 e ha una clausola rescissoria di 8 milioni di euro da esercitare fino al 31 maggio: finora alla società azzurra non sono arrivati segnali da parte di club intenzionati a pagarla. Ricostruzione confermata pure dallo stesso Sarri, in merito all’interessamento del Monaco: “Non mi ha chiamato nessuno. Avrei informato immediatamente De Laurentiis”.

Lo scenario potrebbe evolversi tra una ventina di giorni, quando il valzer degli allenatori comincerà ufficialmente e si passerà alle scelte definitive. Sarà più chiaro, ad esempio, il destino delle panchine di Chelsea (dove Luis Enrique sembra il favorito) e soprattutto del Tottenham, qualora Pochettino decidesse di lasciare. Il Napoli, dal canto suo, proporrà il rinnovo a Sarri, a prescindere dall’interessamento di altre squadre: il tecnico attualmente guadagna 1,5 milioni di euro come ingaggio base più una serie di bonus (quello Champions si aggirerebbe intorno al milione).

De Laurentiis è intenzionato ad aumentare la parte fissa raddoppiandola e quindi passando da 1,5 a 3 milioni di euro togliendo la clausola d’uscita. Le parti dovranno confrontarsi pure su altri temi: rinforzi da concordare, ma soprattutto il concetto dei titolarissimi da modificare in maniera estensiva per non rinunciare a priori alle altre competizioni (Champions League e Coppa Italia), come accaduto in questa stagione”.