Scandalo-Juve, inchiesta Report-La Verità: dimissioni Marotta, intrighi di potere Agnelli-Elkan, il caso Pistocchi-Ziliani…”

L’addio alla Juventus di Beppe Marotta è solo una piccola cosa rispetto a tutti ciò che c’è dietro:  conflitti interni alla famiglia Agnelli, vicenda biglietti e i legami con i boss, sino a influenzare la stampa e giornalisti. Iniziamo dalle dichiarazioni dell’ormai ex amministratore delegato della Juventus, che dopo la vittoria sul Napoli regala una doccia gelata a tutti e dà il via alle oscure ipotesi circa la sua esclusione dal club.

LE DICHIARAZIONI FACCIATA DI MAROTTA

“La società sta attuando un profondo rinnovamento. Il mio mandato da amministratore delegato scade il 25 ottobre e nella lista dei consiglieri di amministrazione che verrà presentata lunedì non ci sarà il mio nome. Per il momento rimarrò Direttore Generale, ma ci tenevo a comunicarlo in modo da evitare speculazioni e valuteremo la mia posizione con il Presidente nei prossimi giorni. Sono stati otto anni molto belli coronati da successi e la Juventus rimarrà sempre nel mio cuore. Smentisco la mia candidatura in Federazione”.

Quattro coppe Italia, sette scudetti e due finali di Champions Legaue: perchè non prolungare il rapporto lavorativo con Beppe Marotta che è stato tra i protagonisti di questi anni vittoriosi della Juventus? Perchè attuare un rinnovamento nel pieno dei successi, del dominio in Serie A, nell’anno in cui si punta chiaramente alla conquista della Champions League con l’acquisto del miglior giocatore al mondo?

 

GUERRA AGNELLI-ELKANN

Il quotidiano La Verità, fondato da Maurizio Belpietro, ha dato una chiave di lettura alternativa alla ricostruzione degli eventi, partendo dall’evidenza che quella di Marotta sia una dichiarazione di facciata, che tra l’altro pare non sia nemmeno tanto piaciuta ai piani alti della società. Non tanto per i contenuti ma per l’azione a la tempistica: di fatto Marotta ha volutamente scavalcato il direttore alla comunicazione del club, Claudio Albanese.

JUVE, L’IMPOSIZIONE DI CLAUDIO ALBANESE: IL CASO PISTOCCHI-ZILIANI

Secondo il giornalista Gigi Moncalvo, questa scelta sarebbe da inquadrare in una logica di poteri interni tra gli Agnelli e gli Elkann, con i primi ancora legati alla vecchia dirigenza (Moggi e Giraudo). Mentre Marotta farebbe parte delle scelte degli Elkann, Claudio Albanese sarebbe uomo indicato da Giraudo, capace anche di influenzare i mezzi di informazione. Come? Sempre secondo il quotidiano La Verità in un recente passato, avrebbe imposto alcuni opinionisti nelle trasmissioni televisive tra cui Giuseppe Cruciani e reso la vita difficile ad altri, come Pistocchi è Ziliani. Qualcosa di simile accadeva ai tempi di Calciopoli.

JUVE-SCANDALI, IL MOTIVO DELLA ROTTURA

Ma cosa c’è dietro la rottura tra Giuseppe Marotta ed Andrea Agnelli?Tra i diversi motivi della separazione c’è la gestione dei rapporti con gli ultrà, da qui la vicenda della vendita illecita dei biglietti e i legami con un boss della ‘Ndrangeta. La Giustizia Sportiva non interpellò Giuseppe Marotta. Andrea Agnelli durante la sua deposizione rispose indignato a una domanda del procuratore federale, disse. «Chiedete a Marotta». Un segnale chiaro di una profonda rottura e che ci riporta con la mente ad un altro caso spinoso, ovvero alla morte misteriosa di Raffaello Bucci collaboratore della Juve ed ex ultrà dei Drughi.

Juve, il capo ultra’ morto era sentito come teste sui legami ‘Ndrangheta-Curva

Ultea’ suicidi e boss: spunta il nome di Marotta

MAROTTA-‘NDRAGNHETA, LA VICENDA SECONDO REPORT

VENDITA ILLECITA DEI BIGLIETTI IN CURVA SUD JUVE

Curiosa è anche la coincidenza con cui il giorno dopo l’addio di Marotta, arrivi la trasmissione Rai ‘Report’ che annuncia un reportage sui rapporti tra la dirigenza della Juventus ed il mondo degli ultrà.

I PM di Torino:  “La ‘Ndrangheta fa affari con i biglietti della Juventus”

Il direttore sportivo della Juventus Beppe Marotta, nell’ottobre del 2013, in occasione di Juve-Real Madrid, lascia 5 biglietti della sua riserva personale a Rocco Dominello, figlio del boss, che deve rivenderli. Inzia con questa affermazione il servizio di ‘Report’.

SCAMBIO MESSAGGI CON MAROTTA

Nel servizio giornalistico di ‘Report’ questo è lo scambio di messaggi di Marotta con un intermediario, che deve rivenderli.

MAROTTA-‘NDRANGHETA, IL PROVINO PER IL FIGLIO DI UN ESPONENTE 

Sempre secondo ‘Report’, qualche mese dopo, Marotta incontra in un bar Dominello e accetta di far sostenere un provino per le giovanili a un ragazzo. Si chiama Mario Bellocco, figlio di Umberto, esponente di spicco del clan di Rosarno.

Report con pochi minuti di immagini e testo rimanda all’approfondimento in onda nelle prossime puntate della trasmissione. Mafia e calcio,insieme. L’inchiesta si sviluppa con un incontro diretto con il direttore bianconero, che non risponde alle domande dell’inviato di Rai Tre in merito alla morte di Raffaello Bucci, vecchio dipendente della Juve morto suicida.

REPORT, PARLA SIGRFIDO RANUCCI

Sigfrido Ranucci, conduttore di ‘Report’, ha parlato ai microfoni di Radio Marte in merito alla vicenda:

“Nonostante siamo abituati a vedere del fango, questa cosa ci ha impressionati. Il calcio è malato e non riesce a uscire fuori da questo connubio. La puntata di Report ci sarà il 22 ottobre, e racconteremo il misterioso suicidio di Raffaello Bucci, anello di congiunzione tra società e tifosi, poiché pensava di essere anche lui sotto indagine. Nelle ore precedenti al suicidio ci sono state dinamiche impressionanti, che abbiamo raccolto tramite testimonianze. Mostreremo documenti e intercettazioni che riguardano i dirigenti della Juventus. La puntata sull’inchiesta “Alto Piemonte” farà un po’ di rumore anche a livello internazionale, anche perché non è coinvolto soltanto Marotta, ma tutta la dirigenza della Juventus, è un vero e proprio mostro vedendo il materiale, è qualcosa di impressionante”.

 

INCHIESTA, ALTO PIEMONTE, LA SENTENZA

È attesa a metà ottobre (salvo richiesta proroghe) l’ultima puntata dell’inchiesta del 2016 sulle infiltrazioni della ’ndrangheta in alto Piemonte e nella curva bianconera dello Stadium: si aspettano infatti le motivazioni dei giudici d’Appello che, ribaltando l’assoluzione del primo grado, hanno condannato per concorso esterno in associazione mafiosa Fabio Germani, ex ultrà con buoni contatti con giocatori e società, almeno all’epoca. Un procedimento nel quale nessun dirigente o tesserato juventino è mai stato indagato.