Raffaele Puzone è il teste che dovrebbe inchiodare Gastone, l’ultrà romanista accusato del tentato omicidio di tre tifosi del Napoli, Ciro e Alfonso Esposito e Gennaro Fioretti. “Poiché i momenti erano molto concitati credo di non essere in grado di poter riconoscere la persona che ha sparato a Ciro se dovessi rivederla in foto o di persona, ricordo solamente che era molto corpulento, indossava una tuta di colore scuro, mi sembra nera, ed aveva la barba…Appena iniziato a percorrere il viale in direzione stadio la mia attenzione e quella di altri miei conterranei è stata attratta da una persona che urlava inveendo nei confronti dei passeggeri di un autobus bianco (con la scritta Cosmos, ndr ) con a bordo tifosi del Napoli tra i quali anche donne e bambini… Quasi contemporaneamente lo stesso ha lanciato contro l’autobus un fumogeno acceso… poi ha iniziato a colpirlo con calci e pugni terrorizzando gli occupanti… A quel punto molti dei tifosi che si stavano dirigendo verso lo stadio, me compreso, siamo corsi verso di lui…”. L’identikit corrisponde e gli indumenti che descrive Puzone sono stati effettivamente ritrovati addosso a De Santis, insieme ad un passamontagna nero nascosto nella felpa. Mentre i guanti, anch’essi neri, sono stati rinvenuti sul pavimento all’interno del Ciak Village, dove gli ultrà napoletani avrebbero completato il pestaggio di Gastone, probabilmente utilizzando anche il coltello a serramanico trovato sulla scena del crimine. Ecco perché la testimonianza di Puzone è considerata comunque «attendibile» dalla Procura. Ma ora Puzone ha paura. Quello striscione della curva Sud («Napoletano infame») secondo la Procura era indirizzato a lui.
Fonte: Gazzetta dello Sport