Era rientrato dal Brasile con un malessere interiore: quello di non essere stato decisivo per la sua Argentina e quel gol fallito allo scadere della finale lo ha tormentato per giorni, settimane, mesi. Fino a deconcentrarlo in quest’inizio di stagione dove, nonostante l’impegno, le corse, gli assist mancava la cosa più importante: il gol.
Le giornate di campionato sono scivolate via velocemente da agosto in avanti e del Pipita goleador aleggiava solo un vago ricordo, tant’è che le ipotesi di un suo disagio e di una sua dipartita nel mercato di gennaio diventavano più di una semplice suggestione di stampa. Sette lunghe giornate senza serenità, perché si sa, per un attaccante più dura il digiuno, più decresce la possibilità di sbloccarsi.
Ma poi, proprio 30 giorni fa, il 26 ottobre, arriva all’ottava di campionato la svolta che tutti i tifosi partenopei attendevano con ansia. Gonzalo Higuaìn torna al gol, una doppietta per la precisione. In questi trenta giorni tutti i ricordi e i timori sono svaniti. Il Pipita è tornato e tutti se ne sono accorti, perché la sua trafila di reti non ha conosciuto soluzione di continuità. Cinque gare consecutive in cui Gonzalo ha timbrato puntualmente il cartellino con 7 gol ed una media di una rete ogni 63.5 minuti. E, se pensiamo nel complesso, a fine novembre, sono già 10 le reti stagionali Uno score che è addirittura migliore di quello della passata stagione quando le reti complessive erano solo 8 (5 in campionato e 3 in Champions).
La fame di certo non gli è mai mancata ma ora, che ha ritrovato la tranquillità (soprattutto dopo esser passato agevolmente sopra una mazzata psicologica dopo il rigore fallito a Bergamo che avrebbe steso un elefante), il Pipita viaggia a gonfie vele verso quel traguardo di 24 gol stagionali che siamo certi potrà superare da qui fino al 31 maggio prossimo dove si tireranno le somme di una stagione che, in quest’ultimo mese, ha cambiato decisamente volto.
